Perchè il Comune di Roseto non restituisce ai Cittadini le somme pagate in più per la TARSU non dovuta a seguito degli illegittimi aumenti del 60% e del 25% relativi agli anni dal 2008 al 2011? Perchè gli attuali amministratori del centrodestra, nel mentre decidono ulteriori aumenti della tassa sui rifiuti, non dicono una parola in merito?
Le somme che ogni famiglia è stata costretta a pagare in quegli anni, erano il risultato della cattiva gestione del servizio di Raccolta e Smaltimento dei Rifiuti degli anni precedenti, nel corso dei quali si sono verificati “enormi indebitamenti” del CIRSU e della SOGESA con conseguenti due successivi aumenti della TARSU, il primo del 60% per il 2007 ed il secondo del 25% per il 2010, ambeduedel tutto ingiustificati, in quanto condizionati dalla necessità di dare copertura ai “presunti” maggior costi dei vecchi e dei nuovi servizi di raccolta differenziata e Porta a Porta.
Nel 2007 i Cittadini di Roseto furono chiamati a coprire il 99,58% di una voce di spesa e di una prestazione di servizio pari a un totale complessivo di euro 3.464.571,00 mentre soltanto nel precedente anno 2006 le spese dichiarate dal CIRSU e dalla SOGESA accettate dal Comune erano pari a euro2.520.748,00.
Indagini della Magistratura contabile hanno confermato i dubbi di allora, come ad esempio, un esagerato incremento della quantità dei rifiuti prodotti dai Cittadini di Roseto e conferiti nella discarica di Grasciano; l’aumento del costo per ogni tonnellata di rifiuti “pesati” all’ingresso della discarica e portati nell’impianto di compostaggio di Grasciano; spesa “non prevista” per portare i rifiuti a Lanciano, nei mesi di sequestro della discarica.
Infatti, per alcune “stranezze di bilancio”, il totale delle spese per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani a carico del Comune di Roseto per l’anno 2007, stabilito in previsione pari a 3.464.571 di euro, portò la Giunta ed il Consiglio Comunale a deliberare che il “gettito della TARSU” da fare pagare ai Cittadini non poteva essere inferiore a 3.450.000 euro, recependo “senza fiatare” e prendendo per buoni i dati e le cifre “comunicate” dal CIRSU e dalla SOGESA, scaricando così sui Cittadini i costi di una evidente cattiva gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
E così, perpareggiare i conti, l’Amministrazione comunale, con la Delibera di Giunta n. 32 del 19 aprile 2007, approvò la “maggiorazione” dei coefficienti di calcolo della TARSU per ogni metro quadrato di superficie in uso abitativo da 1,24 a mq. di superfice utile del 2006a 1,98 a mq. Del 2007 e per gli anni successivi 2008, 2009 e 2010, senza peraltro avviare la raccolta differenziata “porta a porta” su tutto il territorio comunale.
Tra l’altro,lagrave situazione debitoriaaccumulata dal CIRSU e dalla SOGESA aveva provocato ingiustificate lievitazioni del costo di conferimentodei rifiuti “indifferenziati” in discarica da 55 euro a 220 euro per ogni tonnellata.
Allora perchè la attuale Giunta Comunale di centrodestra, alla luce di come sono andate a finire le vicende amministrative del CIRSU e della SOGESA, non predispone un atto amministrativo “riparatore” alfine di restituire alle famiglie di Roseto, anche attraverso un graduale conguaglio, le somme richieste in più rispetto al giusto dovuto per la TARSU degli anni dal 2007 al 2012 e per la TARES degli anni 2013 e 2014 in corsoe prima della entrata in vigore della “nuova IUC” (Imposta Unica Comunale)?
Pio Rapagnà – ex Parlamentare
Roseto degli Abruzzi, 10.9.2014