Teramo. La nuova imposizione si è resa necessaria in quanto il governo centrale, nel corso degli ultimi anni, ha ridotto di oltre il 70% i trasferimenti agli Enti periferici
La IUC (Imposta Unica Comunale) racchiude:
l’IMU (Imposta sugli Immobili),
la TASI (Tributo sui servizi indivisibili) e
la TARI (Tributo per la raccolta e smaltimento dei Rifiuti urbani).
La nuova imposizione si è resa necessaria in quanto il governo centrale, nel corso degli ultimi anni, ha ridotto di oltre il 70% i trasferimenti agli Enti periferici (Regioni, Province e Comuni) costringendo le Regioni ed i Comuni (gli Enti più vicini ai cittadini) a tassare i propri contribuenti in via diretta e non più indiretta come avveniva negli anni passati quando era lo Stato l’ente impositore. Le entrate derivanti dalla IUC concorrono alla copertura del fabbisogno dei Comuni.
Le disposizioni di legge attualmente in vigore consentono, per ognuna delle tre imposte, l’applicazione di aliquote e di detrazioni diverse per ciascuna di esse.
I consiglieri di maggioranza del Comune di Teramo, dopo il lungo lavoro svolto dall’assessore al Bilancio Sig.ra Eva Guardiani (con l’ovvio quanto indifferibile ausilio degli uffici preposti), hanno accolto la loro proposta di inserire nel regolamento della IUC per il calcolo degli importi da pagare, anche il reddito ISEE votando il provvedimento durante il Consiglio Comunale del 29-08-2014.
Con il meccanismo di calcolo del sistema ISEE, partendo dal reddito imponibile del nucleo familiare e per effetto della diversa influenza di diversi parametri, si ottiene il reddito imponibile (Cd. Reddito ISEE) determinando, quindi, la fascia di reddito di appartenenza dello stesso nucleo familiare. In questo modo si riescono ad ottenere detrazioni, in alcuni casi significative, garantendoequità fiscale.
Il reddito ISEE, che contiene dati sensibili,non é attualmente a conoscenza del Comune di Teramo e viene determinato, per ciascun contribuente, dai CAAF o dai commercialisti. Il dato in questione sarà disponibile dopo il versamento della rata del 15 Ottobre (presumibilmente intorno al 25 Ottobre) e consentirà, come già più volte annunciato dal Sindaco Brucchi e da diversi Consiglieri di maggioranza, di meglio definire lo scenario impositivo apportando, qualora necessario, modifiche al regolamento IUC (e di conseguenza agli importi che i cittadini dovranno pagare a saldo nel mese di Dicembre).
Ritengo quindi che la classifica stilata dalla CGIA di Mestre e riportata sugli organi di stampa nei giorni scorsi, non possa essere considerata attendibile ai fini della classifica dei Comuni più “cari” (ossia di quelli che applicano la maggiore tassazione) in quanto non tiene conto di un fattore determinante per il calcolo del reale importo da pagare. Difatti, a fronte di una tassazione con aliquote al massimo, con il contributo delle detrazioni derivanti dalla fascia di appartenenza in base al reddito ISEE, si può ottenere la totale esenzione o una sostanziosa riduzione del pagamento di una o più imposte. Inoltre risulta assai difficile fare raffronti solo in base alle aliquote applicate poiché non deve sfuggire la differente realtà territoriale, sociale ed economica intercorrente tra i vari Comuni Italiani.
Sarà quindi più corretto, secondo il mio parere, analizzare i dati utili alla redazione dell’elenco dei comuni con la maggiore imposizione fiscale, solo dopo avere ottenuto tutte le informazioni necessarie allo scopo (ossia dopo il 25-30 Ottobre del corrente anno) evitando, in tal modo, di creare malcontenti e malumori sia tra i cittadini che tra le forze politiche.
Italo Ferrante
Presidente della V Commissione – Bilancio