Cassino. Giornata nazionale “della pace e solidarietà”,
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, organizza il 18 ottobre la giornata nazionale “della pace e solidarietà”, sede dell’evento Cassino. Cassino città martire, patisce infinite, dure battaglie, militarmente rivolte allo sfondamento della linea Gustav. L’Abbazia di San Benedetto subisce inspiegabili bombardamenti aerei che da tattici, cioè rivolti a sostenere le truppe alleate di terra, si trasformano per numero di velivoli in missione, in autentici attacchi strategici che distruggono Abbazia, colma di sfollati, centro cittadino, paesi limitrofi, causando la morte di migliaia di civili d’ogni età e sesso. Cassino icona di quanto sia “stolta la guerra” è scelta dall’Associazione Vittime Civili di Guerra, dal Presidente Avv. Giuseppe Castronovo per urlare al mondo quanto sia urgente la pace. Indispensabile e sensibile interlocutore dell’Associazione il primo cittadino della città, l’avvocato Giuseppe Petrarcone. Sede dell’incontro il prestigiosissimo teatro Manzoni emblema per residenti e non solo, d’arte e cultura. Alle 8:30, è tutto pronto, la piazza è già colma di persone interessate al dibattito. Numerosi i residenti, le associazioni d’arma, le scolaresche che non poco hanno contribuito al successo della giornata. L’ingresso del teatro è già affollato, seguo il corridoio che porta alla grande sala. Appesi a sinistra, sulla vetrata che guarda l’esterno del teatro i cartelloni degli studenti dell’istituto S. Angelo: disegni, poesie, semplici pensieri, tutto rivolto al desiderio di pace. A destra una mostra fotografica curata dal prof. Bruno Della Corte rivolta alla Cassino distrutta da granate e bombe. Immagini dei bimbi di quei orribili tempi. Bimbi distrutti nell’anima. Mentre continuo a fotografare, raggiungo la sala. Saluto Il Segretario Nazionale l’Avv. Roberto Serio, i suoi collaboratori Paolo e Sergio, in una sala gremita mi accomodo al posto riservato ai relatori. Il Presidente Castronovo è invitato sul palco a spiegare le ragioni della giornata e perché ha scelto Cassino. Al suo fianco il Presidente Regionale Antonio Bisegna, il Presidente provinciale di Frosinone Giovanni Vizzaccaro. Successivamente è il turno del coro San Giovanni Battista di Cassino che intona prima l’Inno nazionale italiano successivamente quello polacco. Moderatrice, presentatrice della giornata, Elena Vitiello giornalista del Messaggero. Il Sindaco dopo aver salutato i presenti, dichiara d’aver ricevuto numerosi messaggi di solidarietà pervenuti dal mondo politico italiano, compreso quello del Presidente Napolitano. In sala è presente il Sotto Segretario alla difesa, Gioacchino Alfano. Il Sindaco termina, passa la parola alla giornalista, la quale annuncia la proiezione del documentario: “La battaglia di Montecassino, memorie di un martirio”. L’amaro documentario coinvolge i presenti, parte l’applauso all’autore del documentario. La giornalista chiama sul palco i relatori e tra questi anche chi scrive queste righe. La giornalista pone la prima domanda al prof. Roberto Molle, presidente dell’istituto ricerche sulla guerra a Montecassino. Successivamente il turno dello storiografo polacco Pawel Bartnik, ovviamente accompagnato da una interprete. La parola passa a due vittime di ordigni inesplosi, al sottoscritto che tenta di spiegare il pericolo che prodotto da tali manufatti, sempre in grado, a dispetto del tempo, di portare a termine il loro compito di morte. Conclusi i nostri interventi la giornalista invita il Rettore dell’Università di Cassino, Ciro Attaianese. Le scuole presenti ritirano i premi ricordo, per i progetti scolastici rivolti al tema. Il Presidente Castronovo, rivolge ai giovani in teatro il suo richiamo alla pace, altri applausi. La giornata in sala termina con l’intervento del Sotto Segretario Gioacchino Alfano, il quale ricorda ai presenti quanto il Governo in carica sia attento a questi argomenti. La giornata per me è finita, devo rientrare, la manifestazione continua in Via Marconi, presso il Parco Vittime Civili di Guerra. Tra qualche istante si esibiscono le Frecce Tricolori.
Giovanni Lafirenze