Cinzia per tutti i colleghi e gli amici.
E’ andata via in silenzio, quasi in punta di piedi com’era suo costume vivere, dopo una lunga e dolorosa malattia alla quale non si è mai voluta piegare.
Con orgoglio ostinato è rimasta con noi fino a quando ha potuto, facendo del lavoro una ragione di vita, una fonte di forza e di energia per combattere contro un destino inesorabile che non le ha consentito una prova d’appello.
Per Cinzia l’Istituto è sempre stato la sua seconda famiglia, la sua casa. Sin da quando è arrivata, giovane ricercatrice all’inizio della carriera, non si è mai risparmiata, non ha mai negato le sue energie e ha sempre messo a disposizione di tutti noi il suo studio, la sua passione, la sua determinazione ad arrivare sempre fino in fondo.
Cinzia è sempre stata una certezza, una fonte di conoscenza, un giudizio pacato, una risposta sicura.
Con discrezione e determinazione allo stesso tempo, ha cercato i suoi spazi, ha raggiunto i suoi traguardi e con lei l’Istituto ha potuto guadagnarsi la stima, la fiducia e la credibilità che servono per dialogare a livello nazionale e soprattutto internazionale.
Con la sua scomparsa si spegne una luce, la luce della conoscenza e della saggezza che hanno sempre guidato le sue scelte e il suo percorso.
Se ne va anche una persona generosa, che ha voluto dedicare tempo e fatica a tutto e a tutti, senza mai tirarsi indietro, senza mai dire di no, senza mai anteporre le proprie priorità.
Grazie Cinzia, grazie per aver fatto tanta strada con noi e per aver inseguito i tuoi sogni tra le mura di un laboratorio, il nostro. Grazie per aver fatto della tua dignità soprattutto nella malattia, un modello di coraggio e impegno, un esempio di volontà e caparbietà che resteranno per noi un insegnamento.
Giovanni Savini