Riqualificazione e innovazione, così cambia il mercato delle costruzioni
Bellicini: compravendite ai minimi storici, a Pescara nel 2013 perso il 68% delle vendite del 2006
PESCARA – Se si ferma la riqualificazione, che rappresenta il 67% del valore della produzione in edilizia, il mercato delle costruzioni è morto. All’orizzonte si profila, tra la fine del 2014 e il 2015, una ripresa del mercato immobiliare, dopo la grande “gelata” degli ultimi anni, ma deve essere assecondata, soprattutto grazie all’innovazione tecnologica, che sta cambiando il volto delle attività del settore. Perché «il mondo delle costruzioni sta entrando in un’altra epoca, un’autentica rivoluzione del settore delle costruzioni». Lo ha detto Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme – il Centro di ricerche economiche sociali e di mercato per l’edilizia e il territorio – aprendo nel pomeriggio, a Pescara, nella sala Petruzzi di via delle Caserme, il convegno organizzato dalla Cna regionale, dal titolo “Il mercato delle costruzioni in Abruzzo tra crisi e nuove prospettive”. «Il 67% del valore della produzione – ha ricordato – è dato dagli interventi di manutenzione ordinaria degli edifici, un settore trainante anche in altri Paesi europei». «Nel Duemila – ha aggiunto – la figura più rilevante della nostra economia è stata personificata dall’immobiliarista: c’erano guadagni assicurati per tutti. Questo, prima della crisi, che ha avuto in Italia caratteri specifici, investendo in pieno il settore».
Le riqualificazioni, dunque, rappresentano per il mondo delle imprese di costruzioni – soprattutto le più piccole – un’autentica boccata d’ossigeno. Perché le compravendite di nuovi immobili, invece, sono ai minimi storici: a Pescara, ad esempio, dopo il picco positivo del 2006, nel 2013, dunque in piena crisi, si è perso il 68% del mercato, con invendute soprattutto le nuove costruzioni. Tutto ciò, mentre a livello nazionale i bandi di gara per le opere pubbliche hanno ripreso a crescere (+70% in questo scorcio del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima), così come le aggiudicazioni (+ 27%). Prima di lui, ricordando i dati negativi impressionanti che caratterizzano in Abruzzo l’andamento delle imprese edili negli ultimi anni, il presidente regionale di Cna Costruzioni, Nicola Cerretano, ha ricordato i ritardi nella ricostruzione dell’Aquila («La delusioni più grande, le piccole imprese sono state tagliate fuori del tutto»), sollecitando l’aggregazione delle micro imprese del settore. 1.segue
23/10/2014