alcune più evidenti, come i voti mancati a Teramo, altre un po’ meno ma comunque riconducibili a “questioni territoriali”, di campanilismo spicciolo, a personalismi eccessivi.
E’ innegabile che rappresentanti del centrodestra, durante la campagna elettorale abbiano con sfacciataggine organizzato incontri e indetto riunioni nelle quali si consigliava a rappresentanti del CD di votare Renzo Di Sabatino. Questo è grave tanto più se chi ha avuto tali comportamenti, riveste o ha rivestito importanti ruoli nelle fila e nel nome del centrodestra.
Io non mi ritrovo in questa politica, dove la lealtà, la serietà, la coerenza sono optional.
Abbiamo perso, e quando si perde bisogna accettare la sconfitta e fare i complimenti all’avversario.
Io l’ho accettata.
La cosa che però non posso accettare, quale coordinatore provinciale di Forza Italia e quale Sindaco, è che Umberto De Annuntiis affermi ora che la scelta del candidato presidente alla provincia di Teramo sia stata fatta con il metodo di “quattro amici al bar”, soprattutto se i quattro amici al bar erano i 22 Sindaci che dopo due incontri hanno democraticamente votato ed eletto quale candidato presidente per il centrodestra, appunto Gabriele Astolfi. Forse un po’ in ritardo, ma sicuramente in tempo per ricompattarsi, per far prevalere il senso di appartenenza ad un progetto, ad una causa: far vincere il centrodestra.
Troppe volte noi Sindaci ci siamo lamentati che a decidere erano gli “altri”, i partiti; e invece ora, per una volta in cui abbiamo deciso democraticamente noi Sindaci, non accettiamo il verdetto. Non può essere.
Accetto la gratitudine espressa nei miei confronti dal Sindaco De Annuntiis per la sua nomina all’Anci Regionale; resta però da fare una valutazione. Il suo territorio, che è stato anch’esso beneficiato da questa nomina, non ha risposto come avrebbe dovuto, se è vero – come é vero, dati alla mano – che in pochissimi, tra Colonnella e Corropoli, hanno votato Astolfi.
Abbiamo perso tutti.