Sarà utile per aggiornare le politiche europee e internazionali per la sorveglianza e il controllo del virus della bluetongue e degli altri orbivirus ad esso correlati e per individuare le più efficaci e aggiornate strategie di lotta, la IV conferenza internazionale che si aprirà mercoledì 5 ottobre a Roma, nell’Auditorium Antonianum.
L’evento, inserito nel programma ufficiale del semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea, si tiene a undici anni di distanza dalla precedente edizione e coinvolge l’Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale (OIE), la Commissione Europea, il Ministero della Salute italiano e tutti i laboratori di riferimento dell’OIE per la bluetongue.
Nei tre giorni di conferenza decisori politici, ricercatori, autorità nazionali competenti, esponenti di organizzazioni internazionali, rappresentanti del mondo della produzione, si confronteranno sui fattori che influenzano l’emergenza e la diffusione del virus della bluetongue, sui vettori e le loro interazioni con il virus, gli animali e gli ospiti, sui più recenti sviluppi raggiunti nella diagnosi di laboratorio. L’ultimo giorno della conferenza, il 7 novembre, sarà dedicato alla sorveglianza e al controllo della malattia e all’impatto che essa ha sull’economia e il commercio a livello mondiale.
Il Ministero della Salute ha deciso di tenere in Italia la Conferenza, inserendola nel programma ufficiale del Semestre, poiché il nostro Paese rappresenta ancora oggi un modello efficace ed efficiente di lotta a questa malattia, che è ancora di grandissima attualità non solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo.
Questa nuova grande Conferenza dedicata alla “malattia della lingua blu” è organizzata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise e riunirà a Roma circa 300 esperti, tra relatori e partecipanti, provenienti da tutti i continenti: Albania, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Danimarca, Egitto, Federazione Russa, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, India, Israele, Italia, Giappone, Libia, Marocco, Nepal, Nuova Zelanda, Nigeria, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica Popolare Cinese, Regno Unito, Repubblica di Corea, Senegal, Serbia, Slovacchia, Stati Uniti d’America, Sud Africa, Spagna, Svizzera, Territori Autonomi Palestinesi, Trinidad e Tobago, Tunisia, Turchia.
Nei tre giorni di conferenza i numerosi esperti presenti approfitteranno anche per tenere incontri su base regionale, finalizzati alla condivisione di strategie, metodi e strumenti per la lotta alla bluetongue e per consolidare le reti di collaborazioni esistenti, essenziali per contrastare le malattie trasmesse dagli orbivirus, che si diffondono con grande rapidità, ignorando i confini geografici.
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise organizza questa conferenza per la seconda volta (la precedente edizione si era svolta nel 2003 a Taormina), nel suo ruolo di Laboratorio di Referenza OIE per la Bluetongue e di Centro di Referenza Nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali (CESME).
I Centri di Referenza sono strutture di eccellenza del Servizio Sanitario Nazionale individuate e coordinate dal Ministero della Salute nell’ambito dei dieci IZS italiani e rappresentano uno strumento operativo in ambiti specialistici riferiti ai settori della sanità animale, dell’igiene degli alimenti e dell’igiene zootecnica. Tra i compiti del CESME dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise ci sono gli studi sui rischi di introduzione o diffusione della Bluetongue sul territorio nazionale, l’esecuzione e la conferma della diagnosi della malattia e l’elaborazione dei piani di sorveglianza nazionali in qualità di organo tecnico del Ministero della Salute.
Per maggiori informazioni sulla Conferenza scrivere all’indirizzo e-mail: bt2014@izs.it
o consultare il sito web dedicato: www.btconference2014.izs.it.
COS’È LA BLUETONGUE?
La Bluetongue è una malattia trasmessa da un piccolo insetto simile a un moscerino, chiamato culicoide, che colpisce gli ovini e i caprini provocandone spesso la morte. L’infezione interessa anche i bovini che in genere non si ammalano ma possono fungere da fonte di infezione per i culicoidi e quindi diffondere la malattia. Non vi è alcun pericolo per la salute umana poiché il virus responsabile della Bluetongue non è in grado di contagiare l’uomo.
Essendo una malattia trasmessa da insetti e non potendo utilizzare massicce dosi di insetticidi nell’ambiente, la lotta alla Bluetongue si basa essenzialmente sul controllo della movimentazione degli animali (soprattutto bovini), fondato su principi di biosicurezza adottati per evitare la diffusione della malattia, e sulla vaccinazione degli animali stessi.