Cultura & Società

Chieti scalo. Comunicazione sociale e amministrazione di sostegno (L.6/2004). Per un altro modo di raccontare la realtà

 

 

Evento inserito nel programma di aggiornamento professionale dei giornalisti

 

 

E i miei sogni ho disteso sotto i tuoi piedi;

Tu cammina piano perché cammini sui miei sogni.

William Butler Yeats

 

3 dicembre 2014 – Aula Magna Rettorato – Università “G. d’Annunzio”

Campus Universitario – Chieti Scalo

 

PROGRAMMA

 

9.30- Registrazione dei partecipanti

 

10.00 – Apertura dei lavori – Saluti

Stefano Trinchese – Direttore del Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali

 

Stefano Pallotta – Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo

 

Gabriele di Francesco – Cattedra di Organizzazione dei Servizi Sociali

Corso di Studi in Servizio Sociale Università “G. d’Annunzio” Chieti

 

Fragilità e diritti

Gianni Tognoni – Direttore Scientifico Fondazione Mario Negri Sud

 

La Carta di Trieste

Peppe Dell’Acqua – già Direttore del DSM di Trieste  (in videoconferenza)

 

La figura dell’amministratore di sostegno sul web. Una ricerca empirica

Antonio Leone e Alfonso Tricarico – Laboratorio di Sociologia e ricerca sociale

 

L’Amministrazione di sostegno come questione di comunicazione sociale

Sabrina Speranza – Cattedra di Comunicazione Sociale – Università “G. d’Annunzio”

 

Dibattito

 

13.00 –Pausa pranzo

 

 

14.30 – Ripresa dei lavori

 

I motivi ispiratori della Legge n. 6/2004

Giovanni Scarsi – Avvocato del Foro di Chieti

 

Agire “con” o agire “al posto di”? Ruolo e limiti dell’Amministratore di Sostegno

Giuseppe Cresta – Avvocato del Foro di Modena e Amministratore di Sostegno

 

L’amministrazione di sostegno e i servizi

Maurizia Iezzi –  Medico-psichiatra ASL2 Lanciano Vasto Chieti

 

Progetto “Cartecheliberano”

Ermanno Di Bonaventura – CSV Chieti

Con proiezione di alcuni spot

 

Dibattito

 

Ore 18,00 – Conclusioni – Gabriele Di Francesco

 

***

 

Coordinamento scientifico: Gabriele Di Francesco e Maurizia Iezzi

 

Segreteria: Valentina Savini e Consuelo Torelli

 

Info: sociologi.abruzzesi@gmail.com  – Tel. 0871.3556.664 – Mobile 347.0705172

 

Può la penna del giornalista di oggi scrivere efficacemente (correttamente) sui temi del disagio e della marginalità pur nel sistema del giornalismo veloce? Un giornalismo che non ha tempo di controllare, che ha paura di fonti inconsuete e che abusa di quelle prefabbricate. Un giornalismo che divide la società in categorie, ma fa fatica a fermarsi per conoscere le persone.

 

Può l’operatore sociale di oggi intervenire efficacemente su questi problemi (lasciare un segno) anche se schiacciato sulle emergenze? Un sistema di welfare che torna a chiedere risposte veloci ed assistenziali, dimenticando che la dignità della persona è possibile solo se è considerata portatrice di diritti. Un sistema che risente di una percezione sociale di forte insicurezza e che dunque chiede più forze dell’ordine, piuttosto che solidarietà diffuse.

 

Come può il cittadino dare un senso alla propria vita se si sente così confuso circa il presente ed insicuro verso il futuro? Diventa improbabile che l’adulto di oggi possa lasciare una traccia di sé negli altri, se la percezione di inadeguatezza personale e professionale è così esplosiva e diffusa.

 

Di fronte ad una realtà che cambia in maniera decisiva, ma spesso in modo impercettibile, rimane da una parte il problema di saper leggere i bisogni reali della gente. Dall’altra è sempre più necessario saper incidere sulle cause che producono sofferenza ed emarginazione, per non diventare tutti – anche gli operatori sociali e dell’informazione – funzionali alle dominanti logiche di esclusione sociale.

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