Dalla Turchia nuove possibilità per export abruzzese. Gran successo iniziativa di promozione di Ciavolich e Tinari
Non un semplice viaggio di lavoro in territorio ottomano, ma un’occasione per proporre l’Abruzzo partendo dalle sue eccellenze. Con risultati immediati, soprattutto in termini di curiosità ed interesse. Si è chiuso con un bilancio più che positivo e tante aspettative il progetto di promozione realizzato da Chiara Ciavolich, giovane ma conosciuta imprenditrice del vino con azienda a Loreto Aprutino, e Peppino Tinari, chef stellato di Guardiagrele titolare dell’apprezzata Villa Maiella, reduci da un viaggio in Turchia, in ci sono stati ospiti del prestigioso Shangrillà Bosforo di Istanbul con lo scopo di promuovere la cultura enogastronomica abruzzese attraverso la conoscenza dei vini della cantina pescarese – già presenti sulla carta del blasonato hotel turco – e delle ricette tipiche abruzzesi riproposte al pubblico ottomano. Una originale sinergia nata dalla richiesta dell’importatore turco della cantina Ciavolich, subito accolta dall’imprenditrice vitivinicola e dal noto chef abruzzese. Due i momenti in cui si è articolato il progetto di promozione: la presentazione alla stampa ottomana alla presenza dei due ambasciatori turco e italiano; le serate di degustazione con menu abruzzese realizzato da Tinari e accompagnato da Montepulciano d’Abruzzo Ciavolich. Una proposta culinaria che, particolarmente apprezzata dal pubblico turco, ha dato un tocco di Abruzzo ad uno dei più prestigiosi hotel del mondo: pallotte cacio e uovo, baccalà riso e patate, chitarra al pomodoro fresco ed erbette aromatiche della Maiella, agnello al ginepro e semifreddo al parrozzo, solo per citare alcuni dei piatti più apprezzati. “Sono soprattutto iniziative come queste, proposte da imprenditori che scommettono in prima persona sul territorio, a far conoscere l’Abruzzo anche fuori dai confini nazionali – dice Chiara Ciavolich – la grande attenzione e l’apprezzamento del consumatore turco nei confronti dei nostri vini e delle nostre produzioni lascia già pensare ad un mercato nuovo da conquistare”.