Lasciare tutto per abbandonarsi alla vertigine del viaggio, bramato,
sognato, inseguito da sempre. Federico Frigieri parte per un lungo
percorso di esplorazione solitaria, un cammino che lo conduca alla
consapevolezza, a raggiungere il suo centro di gravità permanente.
Le ragioni del suo viaggiare si svelano pagina dopo pagina, e sono
tantissime e tutte rispondono alle metafore da sempre collegate al
viaggio: spirito davventura, desiderio di conoscenza di altri popoli, di
scoperta del mondo, ma anche uno sfogo alla rabbia, lo sforzo per trovare
un senso, una fede.
A tratti sembra prevalere il desiderio di essere stato il primo o di
dire Io cero, sfidando la fortuna, il meteo, il tempo; lo è certamente
quello di aiutare il prossimo e di fare nuove amicizie. Il suo viaggiare è
uno stato danimo a cui si somma la fatica di migliaia di chilometri
percorsi, di lunghe escursioni estreme che mettono continuamente alla
prova, cosicché diventa necessario cristallizzare lintensità di momenti
unici e irripetibili, per imprigionare il senso di vertigine che incombe
sul viaggiatore errante. E poi tornare.
Federico Frigieri
CENTO GIORNI DI VERTIGINE
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-886-1]
Pagg. 256 – 18,00