Allergie e malattie respiratorie. Sino a sabato 15 novembre, a Genova, il meeting “HighLights”: 450 gli specialisti, anche dall’estero. Nasce un network nel Veneto, la Rete NeoNet, tra allergologi e pneumologi.
L’asma bronchiale colpisce circa il 5% della popolazione italiana, ma nel 10% di chi ne soffre il quadro è particolarmente impegnativo
E’ partito ieri a Genova, presso il Centro Congressi Starhotels President in Corte Lambruschini 4, sino a domani 15 novembre, il Congresso Nazionale“Highlights in Allergy and Respiratory Diseases”. Il Congresso punta l’attenzione sulle malattie allergiche e respiratorie, sia sul campo allergologico che nel campo pneumologico, analizzando i cambiamenti delle malattie e discutendo sulle nuove terapie in arrivo.
Il congresso è organizzato da Giorgio Walter Canonica, Ordinario nella Clinica di Malattie Respiratorie nell’Università di Genova, che gode del patrocini di tutte le più prestigiose società italiane ed internazionali di malattie respiratorie e di Allergologia e Immunologia Clinica, oltre a IRCCS Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino, IST Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro, la Regione Liguria, la Provincia e e il Comune di Genova.
“Saranno circa 450 gli allergologi e i pneumologi che interverranno durante il congresso – spiega il Prof. Giorgio Walter Canonica, Ordinario nella Clinica di Malattie Respiratorie nell’Università di Genova – con relatori che arriveranno anche dai Paesi dell’Asia e dell’America Latina, dagli Stati Uniti e dall’Europa Occidentale, per discutere su tutte le ultime novità, sia sul campo allergologico che su quello pneumologico. Si parlerà dei farmaci per l’asma e per la BPCO dell’orticaria, delle nuove diagnostiche molecolari in allergologia, dei nuovi risultati sulla terapia sublinguale per l’acaro e dell’asma negli anziani”.
L’ASMA BRONCHIALE – “L’asma bronchiale colpisce circa il 5% della popolazione italiana, ma nel 10% di chi ne soffre il quadro è particolarmente impegnativo – sottolinea Gianenrico Senna, Membro del Consiglio Direttivo della Siaaic e della Federazione Italiana delle Società di Allergologia e Immunologia Clinica – L’“asma grave” è caratterizzata da attacchi violenti che comportano frequenti ricorsi ai Pronti Soccorsi e talvolta alle ospedalizzazioni con significativi costi sia umani che sociali”.
La terapia di queste forme necessita di frequenti cicli di cortisonici per via orale ad integrare la costante terapia inalatoria L’efficacia di questi farmaci è nota da tempo, ma altrettanto noti sono gli effetti collaterali legati al loro uso protratto, quali diabete, ipertensione, obesità, patologia oculare e osteoporosi. Infatti per i cortisonici non è possibile scindere l’azione farmacologica terapeutica dagli effetti negativi a carico degli altri organi e apparati.
“Nel trattamento dell’asma grave la recente introduzione di farmaci biologici è e rappresenterà sempre di più un cambiamento rivoluzionario – spiega Gianenrico Senna – Si tratta infatti di “farmaci intelligenti” che a interrompono la catena infiammatoria che sostiene l’asma bronchiale inattivando singole molecole. In questo modo si differenziano profondamente dai cortisonici perché questa azione selettiva consente efficacia senza significativi effetti collaterali. Sono costituiti da anticorpi monoclonali umanizzati, prodotti sinteticamente in grado di legarsi e inattivare le singole molecole infiammatorie. Il termine “umanizzati” indica che sono del tutto simili agli anticorpi umani e pertanto non determinano nessuna risposta negativa da nostro sistema immunitario”.
Il primo farmaco già in uso è l’omalizumab che ha già dimostrato la sua efficacia riducendo le ospedalizzazioni, il ricorso a dipartimenti di urgenza dei soggetti con asma grave. Ha inoltre consentito un parziale recupero funzionale di questi soggetti contestualmente ad una riduzione dell’uso di cortisonici orale e ad un significativo miglioramento della qualità di vita. Il problema di questi farmaci sono i costi elevati. Per questo motivo è necessario che vengano utilizzati nei pazienti che sicuramente ne beneficeranno. Solo in questo modo la spesa per il loro acquisto diventa sostenibile.
IL NETWORK VENETO – Purtroppo ad oggi non esistono marcatori rilevabili nel sangue che preventivamente ci indichino in chi impiegare positivamente questi farmaci e d’altra parte l’esperienza clinica in questi casi è molto limitata, dal momento che mediamente i singoli centri non trattano più di venti pazienti. In questo modo è necessario che lo scambio di informazioni fra specialisti sostituisca l’esperienza diretta, allargando in questo modo la visione clinica del farmaco. Un primo modello di network di questo tipo è nato in Veneto, la rete NeoNet, che collegando via web gli allergologi e i pneumologi della regione consente quella raccolta dati costante ed in tempo reale che rappresenta la base per la sostenibilità clinica di ogni tipo di biologico. Spinti dai risultati positivi di questo modello le Società di Allergologia Siaaic e quella di Pneumologia stanno oggi progettando una più ampia rete nazionale che consenta una ottimale e omogeneo trattamento di tutti i soggetti con asma grave presenti sul territorio nazionale.
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