Lettera aperta inviata da un cittadino al Comune di Atri
Lettera aperta
Mittente: Atri, 17 novembre 2014
Gianluigi Antonelli
64032 – Atri
Alla responsabile del Servizio Tributi del Comune di Atri
dott.ssa Paola di Crescenzo
P.zza Duchi d’Acquaviva
64032 – Atri
Al sig. Sindaco del Comune di Atri
P.zza Duchi d’Acquaviva
64032 – Atri
Al Segretario Generale del Comune di Atri
P.zza Duchi d’Acquaviva
64032 – Atri
Oggetto: Vs. rif. prot. n. 16799 sollecito di pagamento T.A.R.S.U. anno 2012.
Gentilissimi in indirizzo,
in merito alla racc. in oggetto, non datata e recapitata da Poste Italiane ad altro nucleo famigliare in
data a me ignota, faccio presente che ho verificato che la Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani a
mio carico nell’anno 2012, ammontante come da Vs. prospetto a € 206,00, non solo risulta
interamente pagata a mezzo bollettino per mio conto corrente, ma risulta esservi stato un
versamento erroneo di € 208,00 e quindi addirittura eccedente di € 2,00.
Tanto premesso è doveroso far presente:
– che per la terza volta ricevo un sollecito di pagamento che come i precedenti – relativi
all’I.C.I. 2011 e alla T.A.R.E.S. 2011 – risulta del tutto infondato;
– che, come facilmente intuibile, ogni sollecito infondato si traduce in una spesa inutile a
carico della cittadinanza: € 5,18 per spese di notifica, carta, energia elettrica, la retribuzione
per il tempo necessario alla preparazione ed altre risorse che vengono sottratte,
evidentemente, ad altre priorità… tra le quali non potrebbe esserci un più accurato controllo
degli avvenuti pagamenti?
– che appare poco corretto scaricare sul contribuente la responsabilità e il lavoro di controllo,
obbligandolo a dimostrare, anche quando non necessario, di aver pagato, con la spiacevole
impressione che si cerchi sistematicamente di sgravare parte del lavoro spettante all’Ufficio
Tributi sul cittadino inerme.Alla luce delle considerazioni di cui sopra, non credo sia opportuno mettere a gratuita
disposizione il mio tempo – senza voler contare quello già speso per scrivere la presente – per
esibire presso gli uffici comunali elementi di riscontro al fatto di aver già ottemperato ai miei
doveri! D’altronde, essendo avvenuto il pagamento tramite conto corrente, avete certamente e
facilmente accessibili tutti gli elementi necessari per un nuovo e più accurato controllo.
Ovviamente, invito l’ente a desistere dall’intraprendere, per suo stesso interesse, qualsiasi
ulteriore iniziativa di riscossione al riguardo. Se poi volesse procedere tramite ingiunzione, sin da
subito mi riterrò esonerato dal pagamento di ogni eventuale spesa aggiuntiva a carico mio e/o
dell’ente, incluse le eventuali spese legali, che sin da ora sono il frutto evidente di una erronea
valutazione e ingiustificata ostinazione. Anzi, trattandosi del terzo sollecito infondato, si avverte
un’azione persecutoria e vessatoria che non ritengo più dover tollerare e della quale, dovesse
protrarsi, non esiterò informare le autorità competenti.
Ciononostante, resto a disposizione per produrre copia delle quietanze, se si impegna, una
volta accertato il suo errore, a versare nelle casse comunali, a titolo simbolico di risarcimento,
almeno la somma di € 5,18 delle spese di notifica.
Infine, a seguito delle premesse e considerazioni, appellandomi a tutte le leggi in vigore
circa la trasparenza nella gestione della cosa pubblica e negli atti pubblici chiedo quanto segue:
una dettagliata ed esaustiva spiegazione per iscritto sul perché non risulta il mio versamento;
di sapere per iscritto in che voce di bilancio è stata inserita e/o per cosa è stata impegnata e/o
spesa le somma di € 50,00 da me versata e non risultante all’Ufficio Tributi;
di sapere per iscritto in che voce di bilancio è stata inserita e/o per cosa è stata impegnata e/o
spesa le somma di € 2,00 da me versata in eccesso e del tutto ignorata dall’Ufficio Tributi.
In attesa di una sua pronta risposta e certo di far cosa gradita, porgo) i più cordiali saluti.
Gianluigi Antonelli