Una delegazione Confimi Abruzzo è stata ricevuta ieri mattina a Roma da Carlo Calenda, Vice Ministro dello Sviluppo Economico con delega al commercio estero.
Gli imprenditori dell’Associazione industriale, capitanati dal Direttore Ernesto Petricca, sono stati ascoltati per l’obiettivo di tarare il piano di internazionalizzazione sulle esigenze specifiche delle imprese abruzzesi.
“Poli di innovazione, Gal, Dmc, Sportello Sprint Abruzzo, Contratti di Rete, Daq e chi più ne ha ne metta hanno paralizzato l’Abruzzo: una pletora di entità con competenze sovrapposte che alimentano se stesse – ha detto il direttore in apertura del dibattito – nella cui governance la nostra Associazione datoriale si è rifiutata di entrare proprio con lo scopo dichiarato di voler fare pianificazione economica e non consenso elettoralistico”
Immediata la condivisione del Viceministro: “sono d’accordo, tanto è vero che ai nostri tavoli di concertazione siedono solo le associazioni di categoria, ignoro addirittura l’esistenza di tutte le realtà elencate”.
Due ore di confronto durante il quale il Viceministro si è impegnato ad intervenire su alcuni dei temi riportati dagli imprenditori:
– riforma dell’Ice: saranno individuati funzionari dell’Ente da formare come manager dell’internazionalizzazione poi a disposizione delle imprese; i primi sei mesi saranno finanziati dallo Stato dopo eventualmente assunti dalle imprese qualora si siano dimostrati efficaci
– riforma delle Dogane: le Dogane ad oggi hanno ed applicano regole soggettive, diverse da un ufficio all’altro, con questo rendendo non solo incerto il diritto – evidenti tutte le conseguenze che ne discendono – ma addirittura perpetrando vere azioni persecutorie nei confronti degli imprenditori che vengono sanzionati a prescindere in forza di interpretazioni prêt- à –porter
– armonizzazione delle regole sui marchi e sui prodotti locali: su questa voce gli imprenditori chiedono tutela urbis et orbis, il Viceministro ritiene di poter agire solo con azioni finalizzate alla conoscenza dei prodotti locali all’interno degli stati esteri in quanto spega – le denominazioni geografiche non sono conosciute e quindi riconosciute dagli altri Paesi. E’ impossibile, secondo il Viceministro, impedire a chiunque di denominare come crede un prodotto: anche in Italia diamo nomi stranieri a prodotti nazionali
– Fruizione fiere estero: rendere i padiglioni italiani presenti nelle fiere all’estero accessibili on line, perché in molti Stati le distanze sono grandi e l’utenza si dimezza per la difficoltà di coprire grandi distanze
– Funzionamento delle Ambasciate: vanno riviste le attività svolte dalle Ambasciate italiane affinché siano funzionali alle imprese con un ruolo proattivo e non solo di semplice rappresentanza diplomatica
“Ci reputiamo soddisfatti di questo primo approccio – ha detto il Direttore Petricca – e voglio ringraziare l’on. Sottanelli per aver fatto egli stesso da tramite con il Ministero e per essere stato presente ieri a questo tavolo, confermando un interesse attivo per il suo Abruzzo.
Certamente 300 ml sono una goccia nel mare basti pensare che la Germania ha stanziato 5 miliardi – conclude – e, in più, non è stata fatta differenza tra Nord e Sud che beneficiano quasi dei medesimi importi”.
Erano in delegazione per ciascun comparto industriale:
Marina Cvetic – Masciarelli Tenute Agricole srlu; Alessandro Canducci – Canducci Holz Service Srl; Vincenzo Matricciani – Faci sas; Luca Scampoli – Pamec srl; Francesca Laureti – Tecnologie E Impianti srl; Massimo De Cesaris – Angelo De Cesaris srl; Alvaro Tollis – Tol & Sa Costruzioni srl; Clavio Cosanni – Evangelista Liquori snc; Massimo D’Annunzio – Oleificio Eco D’Annunzio; Roberto Di Domenico – Spiedi’ srl.
Presenti anche i funzionari Confimi Mauro Di Cola e Manuele D’Alessandro responsabili rispettivamente dei settori agroalimentare e manifatturiero.
AGEA – Pescara, 27 novembre 2014