Roseto. Pio Rapagnà: le procedure per la “vendita all’asta” degli immobili di Edilizia Residenziale di proprietà dei Comuni, degli Enti Pubblici regionali ATER e degli Istituti Autonomi Case Popolari.

Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministro dell’Economia e delle Finanze ed il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, con l’intesa della Conferenza unificata dei Presidenti delle Regioni, hanno predisposto uno schema di Decreto con il quale si stabiliscono le procedure per la “vendita all’asta” degli immobili di Edilizia Residenziale di proprietà dei Comuni, degli Enti Pubblici regionali ATER e degli Istituti Autonomi Case Popolari.

Il Mia Casa d’Abruzzo, invece, chiede da tempo sia allo Stato che alla Regione Abruzzo il ripristino del riscatto graduale e sociale degli alloggi ex-GESCAL in favore degli Inquilini ed Assegnatari aventi diritto, passando attraverso lo La concessione a “riscatto” degli alloggi ex-GESCAL permetterà agli attuali Assegnatari di accedere, dopo tanti anni di attesa e di versamento dei contributi GESCAL e dei canoni di locazione, di potere finalmente accedere alla proprietà della loro “prima e unica abitazione”, attraverso un uso più razionale e corretto del risparmio popolare e dei fondi ex-GESCAL.

Contestualmente la Regione trasferisca ai Comuni Capoluogo di Provincia la competenza e la gestione degli ex Istituti Autonomi delle Case Popolari, mentre gli alloggi che resteranno in assegnazione ed a “canone sociale” verranno amministrati sulla base delle norme stabilite dalla Legge Regionale 25 ottobre 1996, n. 96.

Non è certo responsabilità degli Inquilini e degli Assegnatari se le ATER abruzzesi si trovano in una fase di pre-dissesto e versano in gravi difficoltà economiche e finanziarie!

Queste famiglie “popolari”, alle quali si sommano le altre 126.000 famiglie che in Abruzzo vivono in affitto presso abitazioni di proprietà di soggetti privati e società immobiliari, sono così singolarmente costituite: numero medio dei componenti per famiglia: 2,7; coppie con figli: 62,1%; coppie senza figli e pensionati anche singoli: 28,1%; nucleo con monogenitore: 9,8%; coppie con 1 figlio: 40,5%; coppie con 2 figli: 50,6%; coppie con 3 o più figli: 9%.

Il reddito complessivo della maggior parte di queste famiglie è molto basso: più del 57% per cento di esse si trova, in piena crisi economica e davanti agli occhi di tutti, appena al di sopra del livello minimo di povertà, il 24% sotto al livello di povertà ed il restante 19% vive in condizioni di estrema indigenza, e tantissime sono, purtroppo, sotto la mannaia di sfratti esecutivi e minacce di sgombero forzato e senza alcuna dignitosa sistemazione alternativa.

La “vendita generalizzata attraverso bandi ad asta pubblica” anche di interi edifici e caseggiati popolari, sconvolgerà la vita quotidiana di migliaia di famiglie abruzzesi, molte delle quali, non avendo i mezzi economici per acquistare in contanti e nemmeno con un mutuo la loro attuale abitazione, saranno sottoposte a “mobilità obbligatoria”, mentre la maggior parte di esse perderanno, per sempre, un diritto acquisito al riscatto, sancito dall’art. 47 della Costituzione Italiana e dalle Leggi istitutive degli IACP, dell’INA-Casa e della GE.SCA.L (Gestione Case per Lavoratori).

Pio Rapagnà – Coor