Comitato contro l’aumento della Tarsu
Roseto degli Abruzzi
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Il Comitato Cittadino contro l’aumento della TARSU, a seguito dell’entrata in vigore della nuova tassa TARI sui ruifiuti solidi urbani per l’anno in corso 2014, chiede, ancora una volta alla attuale Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi, di “restituire”, anche a conguaglio, alle famiglie ed ai Cittadini di Roseto le quote della TARSU versate in più rispetto al giusto dovuto avalere per gli anni dal 2008 al 2011.
La richiesta si riferisce specificamente sia al primo “ingiustificato” aumento della TARSU pari al 60% deliberato nel 2008 dalla Giunta Comunale Di Bonaventura, e sia al secondo ed ancor più ingiustificato aumento del 25% deliberato nel 2010, ambedue provocati, non da negligenza o morosità dei Cittadini, ma “precisamente” dalla necessità e urgenza di dare copertura agli “incredibili” maggior costi di gestione e di amministrazione dei vecchi e dei nuovi servizi di raccolta dei rifiuti.
Il Comitato contro l’aumento della TARSU, nell’ambito del bilancio preventivo per il 2015, chiede al Sindaco Enio Pavone di prevedere un apposito capitolo nel quale inserire la somma complessiva di un milione e quattrocentomila euro corrispondente a quanto il Comune, il CIRSU e la SOGESA hanno richiesto in più, e senza averne il relativo titolo, a tutti i singoli Cittadini ed alle attività produttive, commerciali e turistiche.
In base alle norme di legge vigenti in materia, al fine di attuare un efficiente ed adeguato servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, bisognava procedere ad una valutazione attenta dei costi e dei benefici dell’affidamento del servizio in termini di efficacia ed economicità della gestione, la quale, come è noto, ha invece provocato una consequenziale e concreta “pesantissima” ricaduta economica sui Cittadini contribuenti, sui bilanci familiari e delle attività produttive, già duramente colpite dalla crisi in atto.
Il Sindaco di un Comune, a qualunque schieramento politico appartenga, è il rappresentante della intera Comunità, ed in quanto tale deve essere un “garante” di tutti i Cittadini e fare quanto di sua propria competenza per impedire che si verifichi, e che si reiteri nel tempo, una lesione diretta, concreta ed attuale ai loro danni. Lesione derivata dai ripetuti e “non motivati” aumenti della TARSU, purtroppo provocati da una cattiva e persistente gestione di un servizio “pubblico” essenziale, che in altri Comuni più virtuosi, attraverso la razionalizzazione dei costi e la eliminazione degli sprechi, produce invece ricchezza e riduzione delle tariffe.
Infatti, la differenza tra le entrate e le uscite, verificatasi anche a causa di una grave situazione debitoria e pre-fallimentare del CIRSU e della SOGESA, ha provocato, tra gli altri scandali venuti alla luce ad opera della Magistratura, anche una “improvvisa lievitazione” della tariffa da versare al CIRSU per ogni Tonnellata di rifiuti conferiti in discarica dai 6 Comuni consorziati, compreso Roseto.
L’attuale richiesta viene “formalizzata” facendo seguito alla “diffida” notificata il 16 febbraio 2011 al Comune di Roseto degli Abruzzi, in persona del Sindaco pro-tempore, Geom. Franco Di Bonaventura, al CIRSU SpA, alla SOGESA SpA e all’AIA – Abruzzo Igiene Ambientale – Società Consortile, con la quale si avviava una “Class Action” contro l’aumento della tassa per la raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani e per il rimborso delle somme versate ma non dovute, alla quale i soggetti chiamati in causa non hanno ancora dato una risposta concreta.
Pio Rapagnà
portavoce pro-tempore del Comitato
Roseto degli Abruzzi, 11.11.2014