11.XI.2014
Da alcuni mesi i Cittadini Tortoretani assistono alla bagarre politica in merito al nuovo depuratore. Non è bastata la presenza del Presidente del Ruzzo, Forlini, e del progettista all’ultimo Consiglio Comunale per dirimere le varie questioni e risolvere i dubbi, più che legittimi, che imperversano in questi tempi.
Sicuramente i Tortoretani non si preoccupano del costruendo depuratore in Alba Adriatica, che servirà anche parte del loro territorio e, al contrario del loro, sta passando un po’ in sordina.
Domani, 12.11.2014, alle ore 09:30, si svolgerà il Consiglio Comunale Albense con il seguente Ordine del Giorno: Lettura ed approvazione verbali sedute precedenti; interrogazioni e mozioni; Realizzazione di un nuovo impianto di depurazione a servizio dei Comuni di Alba Adriatica, Colonnella, Corropoli, Martinsicuro e Tortoreto … OMISSIS ; Approvazione “POLITICA AMBIENTALE DEL COMUNE DI ALBA ADRIATICA”.
A differenza di quello “nuovo” di Tortoreto, il nuovo depuratore Albense, che però sarà a servizio di altri 4 Comuni, non sta interessando il dibattito politico, neanche delle forze di opposizione. Perché?
Nessuno ha fatto rilevare che l’ubicazione del “nuovo” depuratore Albense chiuderà, inesorabilmente, la possibile espansione di quella zona artigianale che tanto ha fatto sperare in passato. Nessuno ha fatto rilevare che l’ubicazione del “nuovo” depuratore Albense è sopra una falda acquifera da cui viene attinta l’acqua per irrigazione (tanto dal depuratore tecnologico non percolerà mai nulla!). Nessuno ha fatto rilevare che non si conosce assolutamente nulla di cosa vi è nel sottosuolo del sito individuato in quanto non è stata data alcuna informazione sulle risultanze dei carotaggi ivi effettuati. Carotaggi che, purtroppo, sono rimasti lì per oltre un mese, esposti anche alle intemperie. Nessuno ha fatto rilevare che, al pari di quello di Tortoreto, per quanto è la Ruzzo reti S.p.A. che sta promuovendo la costruzione degli impianti, saranno, poi, solo i Comuni di Tortoreto ed Alba Adriatica a farsi carico delle procedure di esproprio (che delegheranno, quasi sicuramente, alla Ruzzo reti) ed a pagare le relative indennità per delle opere che serviranno altri Comuni (Martinsicuro docet). Nessuno ha mai speso una parola, anche di mero conforto, per quei Coltivatori Diretti che si vedranno depauperare le loro proprietà (coltivate), che subiranno la riduzione del loro lavoro, che, verosimilmente, non avranno più i loro terreni irrigabili. Coltivatori diretti che, se “oseranno” non accettare l’indennità loro proposta, non solo non avranno nulla in acconto per mitigare la loro (immediata) perdita, ma saranno costretti ad adire le (costose) vie legali per vedersi riconosciuti una equa indennità.
Il depuratore serve! Serve, se non altro, per aiutare quella economia fondata sul turismo. Se poi di quella economia ci lucrano in pochi, se poi è necessario ridurre alla fame poche famiglie a confronto di salvaguardarne qualcuna (in senso numerico) in più, se poi è necessario correre i rischi di un inquinamento delle falde acquifere, se poi il Vibrata viene inquinato lo stesso dai sversamenti delle condotte fognarie … se tutto questo è necessario per non perdere i finanziamenti che ha il Ruzzo, e non i Comuni, chi se ne frega! Vogliamo fare i depuratori? Facciamoli! Alla faccia di chi ci rimetterà, per il benessere di pochi (?), per la gioia di chi vedrà ben oltre 15 milioni di euro “girare” per i Comuni di Alba Adriatica e Tortoreto. Infatti tanto ammonta l’importo che si legge sul BURA (Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo). Anzi, a volerla dire tutta, e la qual cosa fa venire anche altri, legittimi, dubbi, sul BURA, in merito all’impianto di Tortoreto, si legge, testualmente «… con l’obbligo per il soggetto gestore, trattandosi di finanziamento parziale del Progetto, di predisporre lotto funzionale, ovvero qualora il lotto funzionale non sia possibile, di garantire la restante parte del finanziamento pari a € 9.284.130,00». Ovvero, a fronte di questi 9 milioni e passa, sono finanziati “solo” 5,1 milioni di euro e la rimanenza andrà garantita dal “soggetto gestore”, ma questo “soggetto” è la Ruzzo Reti? Quella Ruzzo reti cui si imputano oltre 20 milioni di debiti? Quella Ruzzo reti al centro delle polemiche che non certifica i propri debiti al Ministero? Quella Ruzzo reti che si “appiglia” all’inesistente (?) obbligo di iscrizione alla piattaforma Ministeriale?
Molti, anche troppi, dubbi già “adornano” queste opere. Indubbiamente la depurazione è necessaria, come è necessario che i depuratori funzionino e che non ci si spenda, poi, milioni di euro, come fatto per quello consortile di Martinsicuro, per “adeguarlo”, modernizzarlo, eccetera. Altrettanto necessario è che vi sia assoluta limpidità sui progetti e sulle “uscite” dei fondi già finanziati. Non meno necessario che chi deve controllare lo faccia, e le opere di manutenzione o di intervento vengano espletate senza indugio alcuno, e non come è stato fatto nel mese di luglio quando la Ruzzo, seppur avvisata, è intervenuta per uno sversamento da un pozzetto solo dopo che la notizia è finita sulla carta stampata. Nota dolente: i veri responsabili, poi, difficilmente saranno chiamati a rispondere delle loro responsabilità.
Non facciamo della Val Vibrata una Pietrasanta (LU).
Senza volontà di accusare nessuno, ma la faccenda dei depuratori di Alba e Tortoreto “puzza” ancor prima della loro realizzazione.
Stefano Flajani
promotore circolo “Val Vibrata” MSI – Destra Sociale