Ill. mo Presidente;
Preg. mo Giorgio Squinzi,
Lei rappresenta il tessuto storico dell’industria italiana e per questo porta il peso di una responsabilità che prescinde dalle sigle. La piccole Imprese sono il 95% del totale nazionale con una incidenza degli addetti pari al 47%, e Confimi in Abruzzo ne rappresenta 400, con 400 ml di fatturato e 6mila addetti. I numeri stanno a significare che il lavoro da fare è di squadra, non di appartenenza ad un vessillo piuttosto che ad un altro: non ci sono gagliardetti, è in gioco il futuro dell’Abruzzo e con esso quello del Paese.
Per questo porgiamo anche Noi gli omaggi per il Suo arrivo, insieme e in nome di un Abruzzo unico: il 9 dicembre però vorremmo essere certi di brindare con Lei ad un battesimo, e giammai ai piedi di un moribondo.
Da Imprenditori sappiamo che le fusioni possono generare maggiore efficienza aziendale oppure creare mostri che chiudono i bilanci in perdita.
E la riflessione è doverosa perché da un po’ l’Abruzzo Confindustriale assiste impotente a scandali che non sembrano fermarsi e che, anzi, vanno in crescendo.
La corsa al successo personale che alcuni Presidenti mettono in atto servendosi dell’Associazione deve cessare, perché infanga non solo l’onorabilità di un brand storico come quello di Confindustria, ma getta disdoro su tutta la categoria degli Imprenditori.
Nella nostra terra d’Abruzzo abbiamo fior di Imprenditori che eccellono nel mondo, e sono questi che dobbiamo tenere a battesimo, non le burocrazie, sia esse confindustriali che di altra matrice. A meno di essere peggio di quei politici che tanto critichiamo dagli spalti di tutte le associazioni di categoria.
Anche i fatti che hanno coinvolto la Camera di Commercio per il tramite di Confindustria ci fanno dire che la concorrenza sia con l’esterno e non all’interno del territorio: Confimi è pronta a fare la sua parte.
Concludo. La Sua presenza in Abruzzo deve recare con sé un significato preciso, che si addice al ruolo del Leader quale Lei è: ciascun Presidente di categoria rappresenta non solo la propria Associazione, ma le Imprese del Paese.
CHIEDA PUBBLICAMENTE,
che nelle Confindustrie d’Abruzzo si facciano avanti nomi nuovi nella corsa alle Presidenze di prossimo rinnovo, candidati che rappresentino una volontà di rinnovamento all’insegna della trasparenza e dell’igiene morale.
E a nulla vale nasconderci dietro aldito dell’attesa del giudizio della magistratura, è una farsa anche questa.
La necessità si fa ancora più impellente laddove Lei rifletta che tra le cariche in fieri c’è quella della Presidenza Regionale, una carica che per i motivi di cui sopra riguarda l’economia locale in toto, non solo Confindustria.
Sappiamo quale lotta intestina stia logorando le Confindustrie locali: di questa fanno le spese gli Abruzzesi, le Associazioni di categoria senza distinzione di sigle, i Sindacati, i Cittadini.
Chi ne uscirebbe perdente è il Territorio, l’unica vera S.p.a che abbiamo e di cui tutti insieme abbiamo le azioni, nessuno con una percentuale maggioritaria rispetto all’altro.
E qui il discorso viene alla sede regionale di Confindustria Abruzzo: è l’organizzazione associativa che deve dare l’esempio, qualsiasi sia il suo nome, la prima ad essere integerrima con l’obiettivo certo di dimostrare che essere trasparenti si può.
Tutto qui Presidente, fare pulizia è una cosa facilissima: come Associazione di Imprese Confimi se lo aspetta anche da Lei, perché a Lei anche alcuni dei nostri Associati hanno affidato il proprio desiderio di cambiamento nell’agone 2012.
Grazie a nome di tutti gli Imprenditori, e specificatamente a quelli che hanno voluto seguire Confimi nel percorso di rottura con il passato, di rinnovamento e di spirito di servizio.
Ernesto Petricca
Direttore Confimi Abruzzo