Si è svolta ieri un’eccezionale adunanza del Consiglio regionale in cui sono stati ricevuti, a porte chiuse, i Presidenti delle quattro province abruzzesi unitamente ai rappresentanti sindacali. Erano presenti a manifestare la propria preoccupazione per la vicenda “posti di lavoro in provincia” molti lavoratori e dirigenti.
“Riteniamo – tuona Emidio Di Giandomenico, – che Governo e Regione si stiano reciprocamente addebitando la responsabilità della scottante situazione venutasi a creare per i molti lavoratori delle Province. Secondo il Governo, – prosegue il portavoce del comitato promotore Lega Teramo con Salvini, – il problema può essere risolto con un assorbimento del personale in eccesso da parte della Regione che dovrebbe avocare a sé le deleghe di alcuni settori. Il Presidente della Regione Abruzzo, invece, ha dichiarato che l’ammontare dei debiti ereditati dalle precedenti amministrazioni ha portato la Regione al dissesto finanziario rendendo impossibile l’attuazione della soluzione da noi auspicata. In pratica la Regione chiede al Governo Renzi di risolvere il problema che ha creato.
Sembra una soluzione a dir poco semplicistica, – prosegue Di Giandomenico, – NOI siamo dalla parte dei lavoratori che non possono pagare con il loro stipendio gli errori della casta. Facciamo rilevare la particolare urgenza dei provvedimenti da adottare in quanto, da una stima fatta in Provincia, ci sarebbero fondi, – chiosa Di Giandomenico, – per far fronte alle spese solo fino a Giugno 2015”.
Le rappresentanze sindacali hanno proclamato, a partire da oggi, uno stato di agitazione con occupazione degli edifici provinciali. Nel mentre la Regione ha promesso la convocazione di un tavolo tecnico entro il 31 dicembre, cui parteciperanno anche i sindacati per cercare di arginare il caos.
Teramo, 24 dicembre 2014