Il libro
Sullo sfondo del primo conflitto balcanico, in uno scenario da Mille e una notte, Rouletabille attraversa la Bulgaria e la Turchia per sottrarre la bellissima Ivana alle mire di Gaulow, spietato signore del Castello Nero. Il giovane reporter-detective – forse la creatura più fortunata scaturita dal genio fantasioso di Leroux – veste in questa nuova avventura i panni di un romantico paladino d’amore, che non ha perso nulla della sua proverbiale sagacia. Quarto capitolo del ciclo inaugurato dal Mistero della camera gialla,Il castello nero è insieme racconto dell’orrore, storia di investigazione, romanzo picaresco, delizioso feuilleton. A tenere insieme i fili di questo eccentrico e brioso congegno narrativo, mescolando gusto per il patetico e ispirazione poliziesca, sentimentalismo ed effetti da grand-guignol, è lo sguardo irresistibilmente ironico di Gaston Leroux, scrittore tra i più prolifici e inventivi del primo Novecento.
L’autrice
GASTON LEROUX, nacque a Parigi nel 1868 da una ricca famiglia borghese. Dopo aver dilapidato giovanissimo un’eredità di un milione di franchi ai tavoli da gioco, si laureò in Giurisprudenza e per qualche tempo esercitò la professione di avvocato. Divenne ben presto una firma assai nota del giornalismo francese e nel 1907 conquistò la ribalta letteraria con la pubblicazione a puntate del Mistero della camera gialla, imprescindibile capolavoro del mistery, primo titolo del ciclo dedicato al reporter-investigatore Rouletabille. Amato dai surrealisti francesi e influenzato da Sue, Conan Doyle, Poe e Stevenson, Leroux scrisse trentaquattro romanzi. Negli anni Venti diede vita a un nuovo ciclo, questa volta incentrato sulla figura di un criminale, Chéri-Bibi, recluso ingiustamente e poi evaso di prigione. Tra i titoli isolati, impossibile non menzionare Il fantasma dell’opera (1910), oggi considerato un vero e proprio classico della letteratura fantastica. Dopo una vita avventurosa, Gaston Leroux morì a Nizza, popolarissimo e di nuovo ricco, nel 1927.