a cura diAlessandra Borsetti Venier e Nicola Micieli
L’ampia falcata di Poggiali Berlinghieri lungo cinque decenni è stata un susseguirsi di cicli operativi, ognuno dei quali, pur compiuto e autonomo, appare legato al precedente da rilevabili nessi formali. Denominatore comune alla loro genesi ed elaborazione è il concorso di due fattori: la ratio progettuale del costruttore di scene – e oggetti che abitano e “macchine” che animano la scena della pittura e della scultura – e l’esprit de finesse che investe la materia e la forma facendole levitare in visione dell’immaginario.
Artista poliedrico, dunque, Poggiali Berlinghieri. Mi piace evocare per la sua ormai lunga storia l’immagine d’un arcobaleno dispiegato dal 1968 degli esordi all’oggi ancora trapuntato di opere sorgive. L’arco iridato che annuncia il sereno e infonde letizia nel suo caso è metafora quanto mai pertinente. Lo dicono la qualità e la vivace tenuta della sua vis creativa.
Pagina dopo pagina, attraverso immagini e testimonianze critiche, è qui documentata la vicenda dell’artista Giampiero Poggiali Berlinghieri. Dipinti, sculture da modelli in legno costruite con profilati d’acciaio o gettate nel bronzo; pittosculture in legno dipinto con inserti di altri materiali naturali, sintetici, tecnologici. Sculture/oggetto concepite in funzione ambientale, d’arredo, d’uso, che comportano un design di base, come sempre quando è in gioco la terza dimensione. Design progettuale sia della struttura/figura nel suo insieme, sia dei singoli “morfemi” ossia gli elementi costitutivi aggregati per montaggio. Infine gli assemblaggi e le installazioni del fantasioso ideatore e costruttore di “macchine” – anche interattive e a coinvolgimento per lo più ludico – nelle quali procedimenti artistici tradizionali e moderne tecnologie convergono e si risolvono in perfetta integrazione formale.
L’orizzonte che travalica i contenuti espliciti o impliciti del testo visivo, per Poggiali Berlinghieri è l’ignoto: non già il nulla, bensì lo sviluppo imprevedibile della conoscenza. Diciamo pure che si tratta del “mistero”, la cartesiana res extensa oltre l’arcobaleno.
(dall’Introduzione al volume Una “stanza” delle meraviglie in versione moderna di Nicola Micieli)
Il volume comprende 14 sezioni tematiche:
SCULTURE SOLARI 2009-2013, La meraviglia suscitata dall’idea, Matteo Innocenti
OPERE ECOSOSTENIBILI 2008-2014, Ludus in fabula, Valerio Dehò
ART – DESIGN 2000-2013, Design in figura dell’immaginario, Nicola Micieli
DIDATTICA 1999-2013, Gioia e libertà, Pierre Restany
NATURA 1969-2014, I giocattoli e la natura, Carlo Sisi
OPERE PUBBLICHE 1987-2014, testi di Andrea Barducci – Mario Luzi – Antonio Paolucci
VIDEO 1997-2013, L’istinto ludico ci salverà?, Alessandro Vezzosi
INTERATTIVITÀ 2002-2014, TrAzione AttrAzione Interazione // Azione tra, Erica Romano
SPAZI ESTERNI 1993-2014, Metafora figurata dell’esistenza, Maurizio Vanni
ECOLOGIA e RICICLO 2002-2013, Un approccio creativo all’universo della comunicazione e della tecnologia, Nicola Micieli
OPERE PITTORICHE 1968-2014, I mirabili dipinti, Antonio Paolucci
MOSTRE ISTITUZIONALI 1979-2009, testi di Riccardo Nencini – Matteo Renzi
TOTEMICA 1998-2013, Giocando col robot ti esorcizzo il futuro, Franco Batacchi
ARTECERRETA 2014, Un mondo poetico e fiabesco, Paola Butali
BIO-BIBLIOGRAFIA
340 pagine a colori, 650 riproduzioni, cm 24×22 cartonato, traduzione in inglese, € 60, ISBN 88-89033-21-5
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