Cultura & Società, In rilievo

Teramo. “Barry Lyndon” di Stanley Kubrick e “I 400 colpi” di François Truffaut, due capolavori del cinema alla multisala “Smeraldo”

Due immortali capolavori del passato per l’inizio d’anno al cinema. “Barry Lyndon” di Stanley Kubrick e “I 400 colpi” di François Truffaut sono i due titoli che aprono alla grande il 2015 di Alternativa Cinema, la rassegna d’essai della multisala Smeraldo di Teramo curata dalla giornalista Anna Fusaro. I due film sono proposti in collaborazione con la Cineteca di Bologna, nell’ambito della meritoria iniziativa “Il cinema ritrovato. Al cinema” che vede impegnata la storica istituzione bolognese nel recupero, restauro e distribuzione delle opere cinematografiche che hanno fatto la storia della settima arte.

“Barry Lyndon”, magnifica pellicola di Stanley Kubrick del 1975, interpretata da Ryan O’Neal e Marisa Berenson, torna nelle sale a quarant’anni di distanza in versione restaurata lunedì 12 gennaio, giorno in cui il film verrà proiettato in prima regionale a Teramo nella multisala Smeraldo.

Sempre in collaborazione con la Cineteca di Bologna un altro capolavoro restaurato proposto dalla multisala di Cinzia e Giuliano Spinozzi è lunedì 19 gennaioI 400 colpi” di François Truffaut, interprete l’alter ego del regista, Jean-Pierre Léaud, pellicola che nel 1959 fu pietra miliare della Nouvelle Vague.

 

Scheda “Barry Lyndon

Dal “romanzo senza eroe” di William M. Thackeray (1844), sceneggiato dallo stesso Kubrick, Barry Lyndon è il Settecento percorso come un museo di cera (l’incarnato dei volti, il lume delle candele), come un colto sprofondamento allucinatorio nella pittura d’epoca: siamo in un salotto di Gainsborough, in un giardino di Watteau, seduti a una tavola di Hogarth. Vivono, questi tableaux, vivono ansiosamente di ambizioni fallaci, rovine annunciate, sentimenti corrotti, disillusioni, soprusi, umiliazioni: e l’impossibile ascesa e conseguente caduta dell’avventuriero irlandese Redmond Barry, soldato, spia e giocatore, che sposa l’aristocratica Lady Lyndon, «traccia una parabola che conduce al nulla» (Michel Ciment). A Thackeray, grande scrittore inglese in quegli anni Settanta poco ricordato e poco tradotto (e pure oggi…), Kubrick si avvicina con semplicità e trasparenza: «Amavo la vicenda e i personaggi di Barry Lyndon, e mi parve possibile farne una trasposizione senza distruggerlo». Inventa per Barry solo un diverso finale, restituendo però a Thackeray la battuta che chiude il film, capolavoro d’ironia tragica che potrebbe funzionare, in fondo, come exergo o nota in calce a tutto il cinema di Kubrick. «Elogiato come uno splendido album d’immagini – si legge sul Morandini Dizionario dei film – non è un’opera formalista, ma un discorso complesso di cui protagoniste sono le leggi economiche, la struttura sociale, le barriere di classe, esposte con una lucidità e una durezza insolite nel genere del film in costume».

 

Scheda “I 400 colpi”

Parigi, fine anni Cinquanta. Antoine Doinel, un ragazzino dall’aria distratta, ama bighellonare in giro per la capitale. Antoine vive con la madre e il padre in un sobborgo della città. È un nomade incompreso in una realtà tutta da scoprire, fatta di vicoli sconosciuti, edifici abbandonati, luoghi istituzionali, in primis la scuola, da cui scappare. Parigi si rivela all’occhio dello spettatore, quello dentro al film e quello fuori da esso, come uno scenario ricco di meravigliose attrattive: il luna-park, i negozi, il cinema. La guerra è già un ricordo e il desiderio di libertà di Antoine si coniuga con l’atmosfera di una città in rinascita. Evasione contro costrizione, spazi aperti contro ambienti claustrofobici e frustranti. Il mare contro il riformatorio e quella lunga corsa sulla spiaggia che non è più soltanto fuga ma già scoperta del sé. Primo film di François Truffaut (1932-1984), e primo della serie Doinel. Antoine Doinel, come il Michel Poiccard di Godard, corre più forte che può: ha 12 anni, è uno studente furbo e svogliato, allestisce altarini in onore di Balzac, ruba una macchina da scrivere. Antoine cambia il modo in cui il cinema guarda il mondo: sguardo infantile, struggente. Godard ha fatto della Nouvelle Vague qualcosa di travolgente, Truffaut l’ha destinata all’eternità. Scrisse all’epoca Godard: «Con “I 400 colpi” Truffaut en­tra nel cinema francese moderno come nel collegio della nostra infanzia. Ragazzi umiliati di Bernanos. Ragazzi al potere di Vitrac. Ragazzi terribili di Mel­ville-Cocteau. E ragazzi di Vigo, ragazzi di Rossel­lini, insomma ragazzi di Truffaut».

 

Proiezioni alle ore 18.00 e alle ore 21.30. Biglietto d’ingresso 5 euro. Info: 0861 415778, www.multisalasmeraldo.net.

 

lunedì 12 gennaio

Il cinema ritrovato. Al cinema

Barry Lyndon (Stanley Kubrick)

copia restaurata, in collaborazione con la Cineteca di Bologna

 

lunedì 19 gennaio

Il cinema ritrovato. Al cinema

I 400 colpi (François Truffaut)

copia restaurata, in collaborazione con la Cineteca di Bologna

 

lunedì 26 gennaio

Sils Maria (Olivier Assayas)

 

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