Un fallimento legato non solo al capodanno ma che riflette la inefficienza dell’intera azione amministrativa.
Un fallimento raggiunto con una sorda, quasi invidiabile, tenacia.
Il concerto di fine anno non si doveva fare. Poteva essere rinviato, o addirittura annullato come altre avvedute amministrazioni (Pescara ad esempio) hanno deciso di fare una volta verificate le condizioni meteo, ma non si doveva fare per ovvie ragioni di sicurezza.
Invece con la tenacia che contraddistingue i nostri amministratori nello sbagliare anche le scelte più semplici si è andati avanti con l’organizzazione e l’evento è stato alla fine uno spettacolo poco più che grottesco.
A questo punto è giusto chiedersi se anche nell’impianto degli atti amministrativi relativi all’evento non vi siano stati errori o omissioni. Un quesito su tutti: quali forme di tutela sono state previste dall’amministrazione in casi di mancato svolgimento? Se non ce ne fossero sarebbe particolarmente grave considerando che l’importo complessivo di 38.500 euro poteva benissimo essere destinato ad altre finalità, magari di rilievo sociale o di spessore culturale e che le previsioni meteo, sempre più infallibili, erano note da tempo.
Note a tutti meno che ai nostri amministratori visto che in città e nelle frazioni è mancata quasi del tutto la necessaria opera di prevenzione (spargimento del sale) ed anche l’intervento dopo la nevicata è stato balbettante ed incompleto trasformando un evento meteorologico perfettamente in linea con la stagione in un’emergenza vera e propria.
E nessuno può esimersi dalle proprie responsabilità, il flop è stato collettivo a partire naturalmente da un sindaco sempre più sfiancato nell’azione amministrativa per giungere all’ultimo degli assessori (e qui la scelta è davvero ardua).
Segreteria dell’unione comunale PD
e
Gruppo consiliare PD al comune di Teramo