Venerdì a Pineto incontro dell’AMP sul Progetto SalvaFratino

Presenti i curatori del progetto, i volontari e gli esperti abruzzesi e marchigiani

 

Venerdì prossimo 30 gennaio 2015 alle ore 17,00, si terrà a Villa Filiani- Pineto (edificio storico di fronte alla stazione ferroviaria di Pineto-Atri) un incontro di tipo tecnico-scientifico utile ad operare un resoconto del Progetto SalvaFratino che è stato portato avanti nel 2014 come negli anni precedenti lungo la costa teramana.

L’incontro è volto a fare il quadro della situazione sullo stato di conservazione del Fratino (Caradrius alexandrinus) lungo le coste abruzzesi e marchigiane e definire i sistemi migliori di intervento per la prossima stagione riproduttiva della specie che, come è noto, lungo le nostre spiagge inizia in febbraio e si conclude non prima di luglio. L’incontro certamente interessante per un approfondimento culturale sulla materia lo si ritiene molto importante per gli addetti ai lavori che si confronteranno anche sulla proposta per la candidatura a Zona di Protezione Speciale dell’AMP Torre del Cerrano nell’ambito del processo di pianificazione del SIC IT7120215.

L’ingresso è libero e l’invito è esteso a chiunque fosse interessato all’argomento.

 

Il Progetto SalvaFratino

A causa del marcato disturbo antropico e del degrado e della perdita di habitat, che provocano una considerevole riduzione delle popolazioni, il Fratino ha uno stato di conservazione sfavorevole in Europa.

 

Data la sua rarità, la specie viene censita annualmente monitorando il numero di nidi sulle spiagge, gli individui presenti, le uova che giungono alla schiusa e i piccoli che arrivano all’involo. Per avviare un monitoraggio costante della spiaggia di propria competenza, delle aree contigue e di tutta la costa di riferimento, l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano ha avviato nel 2011 il progetto SalvaFratino che annualmente coinvolge associazioni e volontari nella tutela dei nidi di Fratino.

Nella primavera-estate di ogni anno l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, in collaborazione con la SOA-Stazione Ornitologica Abruzzese, promuove una campagna di volontariato per la tutela del Fratino denominata “Progetto SalvaFratino”. Il progetto ha lo scopo di monitorare e tutelare i nidi del Fratino presenti sul litorale dell’AMP e nelle aree di interesse dell’intera costa teramana. L’osservazione e la sorveglianza coinvolge le Guide del Cerrano e tutti i volontari che hanno il compito di individuare, delimitare, monitorare e tutelare i siti di nidificazione al fine di aumentare il successo riproduttivo della specie.

Da marzo a fine luglio (periodo riproduttivo) volontari e ricercatori percorrono tratti di spiaggia alla ricerca di nidi. Le aree di nificazione da tutelare possono così essere segnalate e protette  mediante l’utilizzo di semplici Kit-SalvaFratino costituiti di rete metallica, corde e paletti e cartellini informativi; ciascun kit, tenuto fino alla schiusa delle uova, ha lo scopo di proteggere il nido dagli effetti predatori di corvidi, gabbiani, ratti…. (rete metallica) e dal transito antropico (paletti e cordini).

Sui litorali abruzzesi, fuori dall’AMP, alla marcata antropizzazione si aggiunge anche la pulizia meccanica delle spiagge sempre più anticipata, che provoca oltre alla distruzione dei nidi anche la perdita della vegetazione dunale, ambiente particolarmente interessante e ormai estremamente raro, idoneo alla nidificazione. Tali problematiche hanno portato a  numerose iniziative volte alla tutela e sensibilizzazione della popolazione nei confronti di questa specie che oltretutto è anche un buon indicatore ambientale che con la sua presenza ci indica lo stato di salute dell’ecosistema costiero; insomma, se il fratino nidifica significa che con molta probabilità quella spiaggia è in buono stato, correttamente tutelata e conservata.

Avere il Fratino sui propri arenili è pertanto un vanto delle amministrazioni e delle popolazioni che hanno a cuore la qualità del proprio ambiente.

 

 

 

Scheda Tecnica

Il Fratino

 

Il Fratino (Charadrius alexandrinus) è tra i più piccoli uccelli limicoli nidificanti in Italia. E’ una specie migratoria e gregaria, soprattutto nel periodo invernale e al di fuori del periodo di nidificazione. Il Fratino è una specie rara, protetta dalle convenzioni internazionali di Berna e di Bonn, divenuta negli ultimi anni in pericolo per la propria esistenza è stata inserita dall’Unione Europea tra le specie da tutelare prioritariamente della “Direttiva Uccelli” – Direttiva 79/409/CEE.

 

La sua alimentazione è costituita principalmente di insetti, molluschi, crostacei e vermi che cerca camminando con il becco aperto a livello del suolo oppure smuovendo il terreno umido con le zampe.

In Italia è una specie nidificante, migratoria regolare e svernante, lo ritroviamo lungo l’intero perimetro della penisola Italiana e delle isole. La migrazione avviene in base al luogo di nidificazione con gli esemplari settentrionali che migrano più di quelli meridionali; il diverso comportamento è probabilmente associato alle rigide temperature che si riscontrano nelle zone settentrionali e che accrescono la necessità di spostarsi in zone più calde. Il corpo raccolto e la colorazione grigio-brunastra dorsale e bianca ventrale (che però varia in base al periodo riproduttivo o meno, al sesso e all’età) rendono la specie particolarmente mimetica tra le dune e la battigia in cui si alimenta e nidifica. Le lunghe ed esili zampe da trampoliere permettono al Fratino di effettuare delle caratteristiche veloci corse, attuate in caso di disturbo o di spavento, dalle quali deriva il soprannome di curri-curri nel dialetto abruzzese

 

E’ una specie che mostra una spiccata fedeltà al sito riproduttivo per cui di anno in anno le coppie tendono a costruire i propri nidi negli stessi siti degli anni precedenti. Durante il periodo riproduttivo il maschio scava diverse buchette sul terreno sabbioso o con scarsa copertura vegetale; in seguito la femmina ne sceglierà uno che, dopo essere stato rivestito con piccoli ciottoli o frammenti di conchiglie, accoglierà le uova (da uno a tre).

 

La schiusa delle uova avviene dopo circa un mese dalla deposizione e all’incirca 1 o 2 giorni prima della rottura è possibile sentire dall’interno delle uova i primi pigolii dei pulcini che, a quanto pare, vengono emessi per sincronizzare la schiusa. Ogni coppia difende attivamente il territorio di nidificazione, inseguendo e combattendo gli intrusi; i maschi sono in genere più aggressivi delle femmine.

Per proteggere le nidiate dai predatori o da qualsiasi altro intruso che si avvicina al nido, uomo compreso, il fratino utilizza un commovente comportamento: si allontana dal nido fingendo di avere un’ala rotta. In questo modo, sembrando una facile preda,  attira l’attenzione del predatore che perde l’interesse per le uova e rincorre l’adulto falso-ferito allontanandosi dal nido; avendo messo in salvo la prole il fratino sfugge al predatore volando via.

 

I pulcini sono nidifughi e dopo circa 2 ore dalla nascita sono pronti ad abbandonare il nido per seguire gli spostamenti dei genitori. E’ proprio in questo momento che, estremamente piccoli e indifesi, i pulli rischiano maggiormente di essere predati.