Teramo e Provincia

WWF. Area Marina Protetta di Torre del Cerrano e vongolare: niente soluzioni pasticciate!

 
L’Assessore regionale alla Pesca, Dino Pepe, ha convocato la Conferenza regionale sulla pesca per venerdì 30 gennaio con all’ordine del giorno l’acquisizione del parere sulla proposta di riformulazione del Regolamento di disciplina delle attività consentite nell’Area Marina Protetta “Torre di Cerrano”, relativamente all’impiego nell’area protetta, o in parte di essa, di un’attrezzatura per la pesca delle vongole. Alla nota di convocazione viene allegata una proposta di attrezzo per la pesca formulata da una ditta costruttrice su richiesta del COGEVO, Consorzio di Gestione delle Vongole.
Lo strumento appare del tutto simile alle turbosoffianti che, come è noto, sono vietate in tutte le aree marine protette a causa dei danni che provocano ai fondali marini.

Fermo restando l’ovvia possibilità dell’Assessore Pepe di acquisire tutti i pareri che ritiene opportuni, il WWF ricorda quanto segue.

Sono anni che il problema dell’ingresso delle vongolare all’interno dell’AMP “Torre di Cerrano” viene dibattuto, nonostante il quadro normativo sia chiarissimo nell’impedire la pesca attraverso questo tipo di imbarcazioni.

Il COGEVO si è fatto promotore di azioni di palese violazione della normativa di tutela durante le quali vongolare con turbosoffianti, alle prime luci dell’alba, sono entrate nel perimetro dell’AMP con il nome delle imbarcazioni coperto. Sul punto sono state fatte molteplici segnalazioni alla magistratura ed è intervenuta più volte la Capitaneria di Porto.

Nel luglio 2014 un amplissimo schieramento formato da associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Lega Navale Pineto, LIPU Abruzzo, Mare Vivo, Touring Club Italiano, WWF Abruzzo), associazioni di categoria (Associazione Albergatori Silvi, Associazione Commercianti e Artigiani di Pineto, Associazione Commercianti Silvi, Balneatori Associati Pinetesi, CNA FAB, Coop. Balneatori Pineto e Roseto, FIBA/Confesercenti Teramo, Nuova Associazione Pinetese Albergatori) oltre ad associazioni scientifiche e comitati locali (Centro Studi Cetacei, ASD Guide del Cerrano, Associazione Volontariato e Protezione Civile Pubblica Assistenza PROS Pineto, Comitato Pro Corfù, Associazione ProVomano) ha inviato una lettera a tutti gli Enti interessati nella quale è stata ribadita la richiesta di far rispettare le normative che prevedono i divieti di pesca e raccolta di organismi nell’AMP. Non solo: Associazioni e Comitati hanno anche richiesto che vengano ampliati gli attuali confini dell’area in modo da ricomprendere il territorio che si estende dalla sponda sud del fiume Vomano alla sponda nord del torrente Piomba.

Nel settembre 2014 il TAR Lazio, respingendo un ricorso presentato proprio dal COGEVO, ha ribadito che la limitazione all’esercizio della pesca riguarda una minima porzione dello spazio a disposizione (7 km di costa su un totale di 82 km); che il metodo di pesca tramite dragaggio dei fondali con le turbosoffianti appare incompatibile con la tutela dell’ecosistema dell’Area Marina Protetta; che dalla comparazione degli interessi coinvolti, stante la presenza di un’area protetta, deve ritenersi preminente quello della salvaguardia ambientale.

Il WWF chiede alla Regione Abruzzo di avviare sulla questione un confronto più ampio rispetto a quello messo in atto fino ad oggi, sempre nel pieno rispetto della normativa vigente e nella consapevolezza che il mare non appartiene solo ai vongolari. L’Area Marina Protetta “Torre di Cerrano” è oggi una realtà che interessa molteplici categorie economiche e per la sua istituzione ed in sua difesa si è sempre pronunciata gran parte della collettività locale.

WWF

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