ANCHE L’ABRUZZO CON COLDIRETTI, APROZOO E ARA ALLA MAXIMUNGITURA DI DOMANI 6 FEBBARIO A ROMA
“UN GIORNO DA ALLEVATORE”
Cento allevatori abruzzesi insieme ai “colleghi” di tutta Italia per salvare il latte Made in Italy, in vista dello storico addio
al regime quote latte dopo un trentennio
Anche l’Abruzzo con oltre cento allevatori, capitanati da Coldiretti insieme ad Aprozoo ed Ara, sarà a Roma domani per la piu’ grande operazione di mungitura pubblica mai realizzata in Italia e nel mondo.In piazza del Campidoglio ci saranno ministri, governatori, sindaci, politici, esponenti della cultura, dello spettacolo e del mondo economico e sociale che trascorreranno insieme un giorno da allevatore in cui sarà allestita una vera e propria stalla coperta per mungere, dare da mangiare e custodire gli animali.
In vista dello storico addio dopo un trentennio del regime delle quote latte, l’appuntamento per salvare le stalle italiane è fissato per domani 6 febbraio alle ore 9,30 in Piazza del Campidoglio. Altre manifestazioni si terranno a Milano in Piazza Affari, da Torino (Piazza Castello) a Udine (Piazza Matteotti), da Bologna (Piazza XX Settembre) a Firenze (Piazza della Repubblica), da Napoli (Piazza Dante) a Bari (Piazza del Ferrarese), da Cosenza (Piazza dei Bruzi) a Palermo (Piazza Francesco Crispi), ma anche a Venezia dove la stalla sarà galleggiante nel molo di Piazza San Marco.
Tra gli altri hanno già assicurato la partecipazione al presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, della Giustizia Andrea Orlando, dell’Ambiente Gianluca Galletti ma anche gli ex Ministri del settore primario Alfonso Pecoraro Scanio, Nunzia De Girolamo ora capogruppo Ncd alla Camera e Luca Zaia ora governatore del Veneto.
Coldiretti Abruzzo invita inoltre a partecipare i deputati e i senatori abruzzesi per un segno concreto di solidarietà, vicinanza e sostegno al lavoro che tutti i giorni svolgono gli allevatori nella nostra regione, per garantire latte fresco e grandi formaggi Made in Italy ma anche la biodiversità e il presidio del territorio anche nelle aree più difficili. Domani, a capitanare la delegazione abruzzese saranno, oltre al direttore regionale Coldiretti Alberto Bertinelli, il presidente dell’Aprozoo David Falcinelli e i dirigenti dell’Associazione regionale allevatori (Ara) Giuseppe Valente (presidente) e Francesco Cortesi (direttore).
L’obiettivo della manifestazione è quello di far conoscere da vicino il difficile lavoro degli allevatori e gli effetti positivi per l’intera collettività ma anche i pericoli dell’abbandono come dimostra il Dossier “L’attacco alle stalle italiane” che sarà presentato nell’occasione. Le difficoltà del settore non risparmiano infatti nessuna regione italiana, con particolare riferimento a quelle a storica vocazione zootecnica come l’Abruzzo, che sviluppa oltre 37milioni di euro solo per il comparto latte, di cui 30milioni derivanti dal latte bovino e 7milioni derivanti dal latte di pecora e capra, produzioni concentrate soprattutto nelle province aquilana, teramana e pescarese.
“Un comparto importante ma con tante difficoltà legate soprattutto al riconoscimento del prezzo del latte bovino da parte dei grandi gruppi lattiero-caseari nazionali e locali – dice Alberto Bertinelli, direttore Coldiretti Abruzzo – uno degli aspetti di difficile soluzione senza una normativa cogente in materia è poi la mancanza di identità del prodotto finito considerato che, per i formaggi comuni e il latte a lunga conservazione non è possibile conoscere il luogo di mungitura del latte utilizzato. Problemi – aggiunge il direttore – su cui stiamo lavorando alacremente anche allo scopo di poter creare una filiera di prodotto locale volta anche al riconoscimento di denominazioni di origine dei tanti prodotti abruzzesi derivanti dalla trasformazione della materia prima”.
Sull’argomento interviene anche David Falcinelli, presidente di Aprozoo. “Anche lo sforzo di costruire una filiera che certifichi al consumatore la provenienza del latte lavorato – dice Falcinelli – rischia di essere vanificato dall’atteggiamento di alcuni industriali che prima impongono al mondo della produzione l’abbassamento del prezzo del latte e poi suggeriscono alla grande distribuzione una riduzione dei listini di vendita all’ingrosso. Un atteggiamento altamente penalizzante per gli allevatori in quanto impedisce al mondo zootecnico di coprire i costi di produzione oggi mai inferiori a 40 centesimi litro. Purtroppo, in questa situazione, diventa sempre più alto il rischio della scomparsa della zootecnica abruzzese, paradossalmente ad insaputa del consumatore finale”.