Monsignor Bruno Forte, arcivescovo della diocesi di Chieti – Vasto, rivolgendo il saluto ai numerosi partecipanti, si è scusato di non poter prendere parte alla discussione per impegni pastorali già programmati.
Per la cronaca, mercoledì 28 gennaio (inizio ore 17), nell’auditorium del rettorato dell’università G.D’Annunzio a Chieti, Monsignor Bruno Forte ha tenuto una conferenza dal titolo “La famiglia, sfida e risorsa”. Hanno partecipato, oltre ad altri illustri ospiti, ilsottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio, medico, cattolico, e padre di una famiglia numerosa, composta da 9 figli. Recentemente Papa Francesco, con molto coraggio e semplicità, parlando della procreazione, ha messo al corrente che il cristiano non ha l’obbligo di mettere al mondo i figli come i conigli.
Una mia riflessione è riscontrare che due eventi che trattano lo stesso argomento, in una piccola città come Chieti, alla distanza di 24 ore, forse è esagerato.
L’incontro con il cardinaleEdoardo Menichelli, ha avuto poca visibilità, sia sulla carta stampata, sia sul web che alla televisione
Anche la pagina web dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto non ha pubblicizzato l’evento.
Con la sua simpatia ed umiltà, Don Edoardo Menichelli, preferisce il Don ad Eminenza, ha appassionato l’uditorio con tanti spunti di riflessione.
Matrimonio, Sacerdozio, Parrocchia e la Famiglia da definire come la salvezza della società,che è anche vita, lavoro, sofferenza ed educazione.
E’ opportuno iniziare di nuovo ad evangelizzare la famiglia con il richiamare l’amore sponsale del matrimonio, ma non come oggetto e riflettere sull’unione considerando il grembo materno come l’accoglimento sicuro.
Si deve essere convinti che il sacramento del matrimonio è stabile e nutriente, educando alla fertilità seria e non ad una procreazione senza sessualità o sessualità senza procreazione.
Sviluppando il tema della procreazione bisogna condannare la tentazione dell’uomo di decidere di appropriarsi della vita del nascituro se si scopre che nascerà down o talassemico, la soluzione è quella di abortire.
Don Edoardo Menichelli più volte ha insistito sulla responsabilità dei coniugi nel ruolo di genitori che dà loro la responsabilità di accogliere la vita, costruirla insieme a Dio e di custodirla, educandola con la consapevolezza umana e la fede.
Si sposa bene in questo dibattito un esempio del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Del Rio, sullaresponsabilità nella famiglia, nel considerarla non come semplice consumatrice di beni e servizi, ma come nucleo da sostenere ed accompagnare nel particolare percorso di crescita.
Le giovani coppie che vivono in solitudine devono essere considerate e bisogna assisterle con un forte impegno delle parrocchie.
La crisi della famiglia è iniziata con Adamo ed Eva, con la loro nudità.
Io sono convinto che per la rinascita della famiglia, occorra l’EDE.
E = EDUCAZIONE – D = DIALOGO- E = ESEMPIO
Nella mia infanzia, l’educazione veniva insegnata prima dalla famiglia, poi dalla scuola, infine dal cosiddetto terzo ambiente, che poteva essere l’azione cattolica, lo scautismo o altre associazioni. Oggi la famiglia è assente, troppo impegnata a lavorare in una società che non offre niente e si vuole distrarre frequentando i passatempo, lasciando i figli soli a casa, dove il più grande sorveglia il piccolo…
Quando si cena, momento in cui la famiglia dovrebbe essere riunita, si sceglie di vedere la televisione. Il padre è stanco, non realizzato ed è silenzioso. La mamma è indaffarata ad apparecchiare, cucinare, stirare, fare la spesa, quindi il riposo. Non c’è dialogo. Questo è l’esempio che si trasmette ai figli, che io considero abbandonati.
Purtroppo la verità è che la nostra società è più orientata verso gli anziani che i giovani, come se si potesse fare a meno di loro.
In conclusione, Don Edoardo Menichelli pensa che alla XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, che si terrà in Vaticano dal 4 al 25 ottobre 2015 sul tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”,si parli anche dei divorziati, separati e gay che sono persone normali ed invita la Chiesa ad accoglierli edinteressarsi ad ognuno di loro.
Luciano Pellegrini agnpell@libero.it
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