L’Aquila, Freyrie: normazione tecnica antisismica troppo lenta, deve farla l’Uni
“Il 60% di adeguamento sismico significa miglioria, non antisismicità, ed è conseguente al fatto che la legge non poteva e non può stabilire di abbattere e ricostruire integralmente il patrimonio edilizio, sia esso aquilano che nazionale – ha detto oggi all’Aquila il Presidente dell’Ordine Nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie, prima di aprire la celebrazione di inaugurazione della sede del Capoluogo.
“Sappiamo infatti che per garantire una sicurezza al 100%, quindi un adeguamento antisismico totale, non si può riparare ma si deve ricostruire da zero e questo giustamente comporta il riuso dell’esistente che, nei centri storici, esprime un grande valore” – ha continuato.
“E’ qui che entra in gioco il ruolo dell’industria e dell’innovazione, ma è proprio su questo snodo che il Paese si mostra fermo: è lento nel recepire qualunque cambiamento fino a paralizzarlo. Basti pensare che le leggi tecniche in generale devono passare per il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e poi per il Ministero delle Infrastrutture: un percorso lunghissimo che non finisce mai. Dunque, va ribadito con forza, e il palco aquilano è la sede giusta perché qui si trova il Cantiere più Grande d’Italia, che le leggi tecniche devono essere redatte dai tecnici, specificatamente dagli Istituti dell’Uni, ente italiano di normazione così come accade nel resto d’Europa. Un esempio per tutti è l’Auditorium che Renzo Piano aveva progettato per Roma: il progetto è stato rigettato e quindi rifatto in base a leggi vecchie ed antiquate”
“Per questo abbiamo voluto la presenza di Madis Room – La Stanza Antisismica che salva la vita, per significare un orientamento preciso verso l’innovazione: siamo di fronte al caso classico in cui la legge non supporta le esigenze della collettività e le imprese le hanno invece recepite e soddisfatte. Ad oggi infatti il brevetto Madis Room consente di sentirci al sicuro in casa e di salvarci la vita anche laddove abbiamo avuto migliorie che giustamente non tranquillizzano come un adeguamento sismico”.
“Sono certo – ha concluso – che si debba PROCEDERE SU DUE DIRETTRICI:
– incentivare la demolizione fuori dai centri storici per favorire l’adeguamento antisismico
– pianificare l’esistenza degli ecobonus triennalmente e non annualmente perché i tempi delle procedure bruciano quelli dell’iniziativa privata: chi prevede di installare sistemi e ritrovati innovativi non ha il tempo materiale per ottenere l’agevolazione
– incentivare l’iniziativa delle imprese innovative per arrivare dove lo Stato non sa arrivare”.
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“Per questi motivi, quella della ricostruzione era l’occasione per fare un grande riqualificazione e rigenerare la Città Capoluogo – ha aggiunto Gianlorenzo Conti Presidente dell’Ordine Aquilano – che non solo avrebbe dato maggiore sicurezza a tutti ma ci avrebbe anche consegnato una città in molte parti nuova e all’avanguardia”.
Stefano Cipriani, Presidente Rete Impresa L’Aquila e vicepresidente Ance L’Aquila ha ribadito che i sistemi passivi antisismici come la Madis Room, sono un uovo di colombo, un nuovo e complementare mezzo di protezione antisismica: nei centri storici, e non solo all’Aquila, gli edifici sono addossati e, anche se la propria casa è sicura, non si può essere altrettanto certi delle edificazioni vicine”.
All’inaugurazione erano presenti anche il Sindaco Massimo Cialente e la sen. Stefania Pezzopane che non ha mancato di stilettare chi stamattina campeggiava sui giornali additando l’Aquila come “zavorra dell’Abruzzo”. Sono intervenuti gli architetti progettisti della nuova sede intitolata al compianto Raffaele Sirica e numerosissimi professionisti che a gruppi hanno visionato il prototipo Madis Room, installato per l’occasione nel cortile della nuova sede dove resterà per due settimane.
AGEA – L’Aquila, 5 febbraio 2015