“Una vergogna indicibile, una crudeltà senza pari, una barbarie”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, commenta quanto accadeva nell’azienda avicola di Passirano (Brescia) dove si calpestavano in appositi contenitori, come fossero uva da pigiare, i pulcini scartati perché “troppo gracili” per diventare “polli da carne”. “La Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente – annuncia l’ex ministro – si costituirà parte civile contro i responsabili di un’efferatezza tale che si stenterebbe a crederci, se non fosse documentata dalle riprese video dell’autorità giudiziaria”.
“Reclamiamo una punizione severa,” continua l’ex ministro. “Occorre sradicare il grave e frequente equivoco di fondo che si è manifestato tanto a Green Hill quanto nell’allevamento di polli ed è stato colto, non per caso, dal medesimo pm: gli animali non sono “oggetti”, non sono “materie prime”, e il fatto che siano inseriti in un circuito produttivo industriale non giustifica alcuna forma di abuso nei loro confronti. Le leggi che li tutelano devono essere rispettate. Questo principio – aggiunge la parlamentare di FI – chiama in causa innanzitutto gli allevatori e i responsabili delle verifiche, che devono essere regolari, puntuali ed efficaci”.
“Da vegetariana – conclude l’ex ministro – ho ripetuto tante volte che se i consumatori potessero vedere quel che accade nei macelli, o in certi allevamenti, probabilmente non mangerebbero più carne. Mi riferivo a macelli, o allevamenti, “in regola” almeno con le leggi. Ma chi arriva al punto di far calpestare dei pulcini vivi non è in regola neppure con la coscienza e con l’umanità. Calpesta, in nome del profitto, anche il principio fondamentale del rispetto della vita”.