Cultura & Società

Teramo Nostra domani a Roma per premiare Sofian El Fani

L’autore tunisino non aveva potuto ritirarlo a Teramo ad ottobre

 

Alla Casa del Cinema la consegna dell’Esposimetro d’Oro

 

             Sofian El Fani, l’autore della fotografia cinematografica del film Timbuctu a cui è stato assegnato l’Esposimetro d’Oro per la fotografia di un film straniero nell’ultima edizione del Premio Di Venanzo, la 19^ tenutasi a Teramo nell’autunno 2014, riceverà domani a Roma, venerdì 6 febbraio alle 17:00, presso la casa del Cinema, il prestigioso riconoscimento che non aveva potuto ritirare a Teramo lo scorso 11 ottobre.

Sarà la delegazione di Teramo Nostra, guidata dal Presidente Piero Chiarini e formata dal direttore artistico Sandro Melarangelo, dall’addetto stampa Cosima Pagano e dal regista Gianfranco Manetta, insieme al Presidente della giuria del Premio Di Venanzo Stefano Masi, a consegnare nelle mani di El Fani l’Esposimetro d’Oro. Alla cerimonia di consegna parteciperanno anche numerosi esponenti del cinema italiano.

Il 40enne autore tunisino, a Roma per lavoro, ha colto l’occasione per incontrare i responsabili di Teramo Nostra, l’associazione che organizza da sempre il Premio Di Venanzo, e anche i rappresentanti della giuria, per ringraziarli del riconoscimento dato che era stato impossibilitato a raggiungere Teramo lo scorso ottobre impegnato com’era a girare un film negli Stati Uniti.

Ad El Fani, come dicevamo, è andato l’Esposimetro d’Oro dell’edizione 2014 del  Di Venanzo per la fotografia, le luci e le inquadrature di Timbuctu, film africano, diretto dal regista mauritano Abderrahmane Sissako, che prende spunto dalla reale vicenda di una coppia di ragazzi non sposati, e per questo condannati alla lapidazione, un modo per raccontare le vite di diversi personaggi che abitano nei pressi della città di Timbuctu, in Mali in

una città che non può ribellarsi, terrorizzata com’è dai fondamentalisti islamici che ne hanno preso il controllo.

Nel film si racconta si la vita in un villaggio dove vige il fondamentalismo religioso in modo rigoroso, ma anche  in maniera sorprendentemente ironica. Senza dimenticare mai la severità del tema. Timbuctu è un oggetto a suo modo strano, eppure semplice, lineare e pure toccante. La capacità di El Fani si rivela soprattutto in alcune sequenze destinate a rimanere a lungo impresse nella memoria: la scena di una partita di calcio giocata con un pallone invisibile (che ricorda il memorabile finale di «Blow-up» di Michelangelo Antonioni) e l’agghiacciante sequenza della lapidazione.

Il giornalista di Repubblica Curzio Maltese, da maggio scorso europarlamentare per “L’Altra Europa con Tsipras”, così ha recensito il film: “Compaiono ogni molti anni film che dicono una parola definitiva al cuore e alle menti degli spettatori sulle grandi tragedie della storia. Timbuctu di Abderrahmane Sissako è per la guerra jihadista di Al Qaeda quello che Il Pianista di Polanski è stato per la Shoah, Apocalypse Now per il Vietnam o Orizzonti di gloria per la prima guerra mondiale”.

Presentato a Cannes, dove ha vinto il Premio della giuria ecumenica, il film illuminato da El Fani è candidato all’Oscar quale miglior film straniero.

 

Uscirà finalmente nelle sale italiane giovedì prossimo 12 febbraio.

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