Teramo e Provincia

Teramo. Paride. Il progetto si concluderà entro i termini, il 30 settembre

 

Imprese e professionisti locali possono partecipare in forma associata

 

La struttura di Paride e le sue modalità di realizzazione e appalto seguono lo schema individuato dalla Commissione Europea: i termini di scadenza sono stati rispettati – il progetto deve chiudere il 30 settembre – ; i Comuni sono stati finanziati per tutte le operazioni preliminari e sono stati i Comuni, insieme, a individuare i tre raggruppamenti per le Associazioni di scopo. Le imprese o i professionisti locali non sono esclusi perché possono associarsi e partecipare.

Si poteva fare meglio? Forse si, ma certo c’è qualcuno che si sveglia ora dal letargo, quando siamo arrivati alla fine del percorso e siamo in fase di gara”. Questa mattina il presidente Renzo Di Sabatino e il consigliere incaricato Massimo Vagnoni insieme al dirigente Leo Di Liberatore hanno ripercorso le tappe di Paride, il progetto europeo con il quale 37 Comuni del teramano potranno creare la prima rete smart grid sostituendo i tradizionali pali della luce con sistemi “intelligenti” che oltre a distribuire illuminazione pulita con i led assicureranno anche servizi come il wi-fi, la sorveglianza, il monitoraggio ambientale. Anche in questo caso a individuare i servizi sono i Comuni aderenti a Pariti e riuniti in tre ATS (Associazioni di scopo). Aspetto significativo nel progetto è l’investimento dei privati che pesa circa 16 milioni di euro.

Si è ritenuto opportuno da parte delle ATS, anche per l’assenza di professionalità adeguate, delegare la Provincia ad espletare le procedure di gara, una decisione assunta in maniera assembleare ma termini e modalità sono sempre stati decisi insieme. Forse in passato si è perso del tempo ma oggi siamo in dirittura d’arrivo e comunque nel rispetto dei tempi: il 30 settembre del 2015 e non, come erroneamente sostenuto dal Comune di Campli il 2021” hanno sottolineato il Presidente e Vagnoni che hanno aggiunto: “la consistenza economica del progetto, l’ampiezza degli interventi e la complessità del tipo di appalto erano noti a tutti. Per questo il progetto è già stato spacchettato e suddivido in tre lotti. Si potevano fare più lotti? Ieri forse era possibile, oggi no; perderemmo il progetto e dovremmo restituire gli 800 mila euro di finanziamento che sono serviti ai Comuni per le azioni preliminari”.

Quanto al nodo delle imprese e dei professionisti locali è stato precisato che: “Sono comunque ammesse a partecipare alla procedura i concorrenti che decidono di consorziarsi in forma associata. Il bando, infatti, consente, in linea con il quadro normativo anche comunitario,  il ricorso ad una pluralità di forme di aggregazione sia con riferimento alla componente di progettazione degli interventi che di realizzazione e gestione del servizio. Una formula ampiamente utilizzabile proprio da soggetti singolarmente sprovvisti dei requisiti di partecipazione”.

“Se c’è un ente che continua a far lavorare imprese e progettisti locali questo è la Provincia, basta scorrere l’elenco degli affidamenti dei lavori.” Ha chiosato il Presidente.

Sintesi del progetto e risposte alle questioni sollevate da alcuni Comuni e dall’Ordine degli Ingegneri

Come è noto il Progetto PARIDE è finanziato dall’Unione Europea ed è considerato un progetto pilota per l’Italia, anche per la tipologia di appalto: di tipo europeo, con la formula della stazione appaltante (al tempo dell’approvazione non ancora introdotta in Italia); con la partecipazione delle ESCO.   Il bando “pesa” quasi 8 milioni di investimento pubblico (somma complessiva dei costi dei singoli Comuni) e circa 16 milioni di investimento da parte dei privati ovvero Esco,  consorzi, società interessati all’operazione.

Oggetto della gara la progettazione e la realizzazione di impianti di illuminazione (circa 60 mila ) ad alta efficienza energetica e basso impatto ambientale con una serie di servizi aggiuntivi di natura “intelligente” (wi-fi, sorveglianza, monitoraggio ambientale per fare alcuni esempi) e la loro gestione per i prossimi 16 anni.

 

¨     Durata:

1 ottobre 2012 – 30 settembre 2015

¨      Finanziamento:

Costi eleggibili: 1.087.228 €

Cofinanziamento EU : 815.347

 

Obiettivi generali

¨     Riduzione del consumodi elettricità da illuminazione pubblica > 44%;

¨      Riduzione delle emissioni di CO2 di oltre 6.800 t/anno;

¨      Riduzione del consumo di energia primaria di oltre 2600 tep/anno;

¨      Riduzione dell’inquinamento luminoso nel rispetto della Legge Regionale n. 12/2005.

 

     Obiettivi strategici

 

¨     Realizzazione di 3 gare di appalto (1 per ogni ATS) e sottoscrizione di contratti di prestazione energetica (EPC) con le ESCO;

¨      Riqualificazione e la messa in sicurezza degli impianti di pubblica illuminazione (circa 60.000 punti luce) in base alle migliori tecnologie disponibili;

¨      Implementazione di soluzioni tecnologiche

innovative, realizzazione di reti di servizi.

 

Cosa è stato fatto fino ad oggi

 

¨     Inventario di base dei punti luce

¨      Definizione delle specifiche funzionali

¨      Definizione delle specifiche legali

¨      Definizione delle specifiche amministrative

¨      Pubblicazione della pre-gara

 

L’obbligo derivante dal progetto, approvato dalla Commissione Europea, è di raggiungere un risultato tale da attivare investimenti pari almeno a 15 volte il contributo concesso.

Il contratto con la UE ha previsto la partecipazione al progetto di 5 “partner”: la Provincia, quale capofila, con compiti di coordinamento e rendicontazione, AGENA quale partner tecnico ed i Comuni raggruppati in 3 ATS (in quanto non accettati in forma singola).

Questa composizione del partenariato al momento è immodificabile, essendo improrogabile la data di scadenza del progettoal 30 settembre 2015 (non 2021 come erroneamente si è sostenuto) data entro la quale i Comuni devono firmare il contratto con la ditta vincitrice dell’appalto.

Ciascun Comune capofila avrebbe potuto procedere ad una gara complessiva per la propria ATS ma mai attraverso il frazionamento per singolo Comune.

1) Il progetto è già diviso in lotti

Il bando di gara in già prevede la suddivisione in tre lotti; in modo coerente con le scelte operate dai Comuni titolari che – ai fini dell’attuazione del progetto comunitario denominato PARIDE – sono pervenuti alla costituzione di 3 Associazioni Temporanee di Scopo finalizzate all’esercizio associato delle funzioni amministrative ed hanno delegato all’Amministrazione Provinciale l’espletamento della procedura di gara.

D’altra parte non sfugge che il progetto riguardava espressamente la riqualificazione di impianti di pubblica illuminazione presenti su area vasta.

La scelta di articolare la procedura in 3 lotti è stata concordata con il Responsabile del progetto della Commissione Europea, la Provincia funge da stazione unica appaltante per conto dei Comuni aderenti al Progetto aggregati in 3 ATS e sempre su disposizioni della Commissione Europea che al momento della presentazione del progetto non consentiva la partecipazione dei Comuni in forma singola.

Si è deciso di scorporare l’appalto in tre lotti anche per di evitare che una sola ditta avesse la possibilità di aggiudicarsi tutto il lavoro, infatti il bando prevede la partecipazione a tutti i lotti ma ciascun concorrente potrà aggiudicarsi solo un lotto.

La soluzione operata – oltreché certamente legittima alla stregua del vigente quadro normativo – appare coerente anche nella prospettiva di garantire lotti di dimensioni tali da giustificare l’intervento di investimenti privati, e questo per adempiere al cosiddetto “fattore di leva” previsto dal Progetto Paride (rispetto agli importi oggetto del finanziamento).

In tale direzione, i requisiti previsti dal bando sono certamente coerenti e proporzionati rispetto all’oggetto della procedura e all’ammontare dei singoli lotti; d’altra parte è superfluo rimarcare che gli aggiudicatari delle singole procedure devono presentare garanzie di esperienza e solidità (tecnica ed economica) che risultino adeguate rispetto all’oggetto dell’affidamento che – giova ricordarlo – si sostanzia nella gestione dell’intero servizio di pubblica illuminazione per conto dei Comuni aderenti a ciascuna ATS.

 

2) Partecipazione delle imprese e dei professionisti locali

Sono comunque ammesse a partecipare alla procedura i concorrenti che decidono di consorziarsi in forma associata.

Il bando, infatti, consente – in linea con il quadro normativo, anche comunitario, di riferimento – il ricorso ad una pluralità di forme di aggregazione, collaborazione e avvalimento (sia con riferimento alla componente di progettazione degli interventi, di realizzazione delle opere che, infine, di gestione del servizio) ampiamente utilizzabili proprio da soggetti singolarmente sprovvisti dei requisiti di partecipazione. Ad oggi non è assolutamente possibile intervenire sulla modifica del progetto approvato dalla Commissione Europea in quanto il Responsabile ha già avvertito in precedenza la Provincia che il termine di scadenza non è prorogabile.

3) Non è possibile modificare le condizioni di progetto così come sottoscritte con l’UE

Il mancato raggiungimento dell’obiettivo del progetto, firma dei contratti da parte di tutti i Comuni aderenti alle tre ATS al 30/9/2015 e conseguimento degli investimenti minimi, comporterebbe la restituzione alla UE di tutto il finanziamento concesso

 

Teramo 14 febbraio 2015

 

image_pdfimage_print
Condividi:

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Controllo anti spam: * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.