Domenico Attilio Flaviano Marcozzi nasce a Giulianova il 10 aprile 1891, alle ore 15:30, nella casa posta in Via del Sole (centro storico), dal 30enne benestante Luigi (albergatore) e Aura Frosciacca. Sarà il Sindaco, Francesco Ciafardoni, a registrare il nascituro alla presenza dei due testimoni: il 38 enne benestante, Emidio Paolone e il 23enne contabile, Alfonso Nespeca. Il 15 gennaio 1913 viene arruolato nel Compartimento Marittimo di Ancona per la leva del 1892 e d’ufficio viene trasferito nel Regio Esercito ed assegnato alla Fanteria nel Distretto militare di Teramo il 31 dicembre con le seguenti caratteristiche: alto 1,61, capelli lisci e castani, di professione pescatore. Nel gennaio 1915, mentre in Europa già infuriava la guerra, scoppiata il 28 luglio 1914, il 7° Reggimento Alpini mobilita i Battaglioni: “Val Cismon”, “Val Piave”, “Val Cordevole”, “Feltre” e “Cadore”. Il 20 febbraio 1915, l’Alpino Marcozzi, viene chiamato alle armi e giunge nel 7° Reggimento Alpini – Battaglione “Feltre”. Non fa in tempo ad ambientarsi che il 31 marzo, all’una di notte, muore per circostanze non chiare, all’interno di una abitazione posta in Via Ruga al civico 194, all’età di 23 anni. Nella stessa mattinata, sarà il conservatore del Comune di Feltre, Giovanni Biacoli, a trascrivere l’atto di morte su segnalazione del locale ospedale. A Giulianova, l’ufficialità della scomparsa, arriverà solo il 15 giugno.
Il suo nominativo non risulta nel censimento nazionale voluto dal Capo dello Stato, Benito Mussolini, poi pubblicati negli albi d’oro editi dal Ministero della Guerra ( in totale 28 volumi, più le tre appendici del Veneto) dal titolo: “Militari Caduti nella Guerra Nazionale 1915-1918 – Albo D’Oro” – volume secondo – Abruzzi e Molise, Roma, Provveditorato generale dello stato, libreria 1927 – Anno V; nonostante il Comune di Giulianova trasmise i nominativi di 118 caduti (in realtà Giulianova conta 150 caduti secondo le mie ultime ricerche), compreso quello di Marcozzi, tramite delle schede da precompilare, oggi conservate nell’Archivio di Stato di Teramo. Ma la sua città non dimenticò il suo giovane Alpino, infatti il suo nominativo fu scolpito sulla lapide realizzata dallo scultore Ulderico Ulizio ed inaugurata il 20 settembre 1922. #unitiperlapatria