Giulianova, In rilievo

Giulianova. Debito Franchi: deliberata oggi dalla Giunta l’offerta di pagamento. Il sindaco: “Dalla legge la possibilità di rateizzare la somma”.

 

 

É stata trovata una possibile soluzione al problema che pesa sulle finanze comunali a causa delle somme dovute ai Franchi per l’esproprio del 1978. Il sindaco Francesco Mastromauro e la Giunta hanno infatti deliberato oggi, 23 marzo, d’intesa con gli esperti reclutati nello specifico  gruppo di lavoro istituito lo scorso 5 febbraio e del quale è consulente il giurista Vincenzo Cerulli Irelli, la istanza di offerta reale.

Si tratta di una istanza rivolta agli eredi Franchi contenente la rateizzazione delle somme. Insomma, gli oltre 4 milioni di euro verranno spalmati sino al 2024, per una somma annua di 400 mila euro, oltre ovviamente agli interessi. Questo potrebbe soddisfare il credito dovuto considerando che il Comune non può sforare il Patto di stabilità perché deve salvaguardare gli interessi della cittadinanza. Non v’è dubbio – prosegue il sindaco – che gli eredi Franchi abbiano il diritto ad essere pagati. Ma non a costo di mettere il debitore, che in questo caso è il Comune, nelle condizioni, diciamo così, di pagare un prezzo troppo alto in termini di servizi ai cittadini e di progettualità di interesse collettivo. Ciò che invece avverrebbe violando il Patto di stabilità con il pagamento in un’unica soluzione della intera somma. Senza scendere in tecnicismi riservati agli addetti ai lavori, quello che intendo dire è che, in base alla legge, non è il Comune che non vuole pagare, ma non può. Infatti gli eredi Franchi non devono tenere comportamenti tali da impedire al debitore, cioè il Comune, che pure lo vuole fare, di liberarsi del suo debito sia pure rateizzandolo. Un principio che vale per il privato ma applicabile anche alla Pubblica amministrazione. Questa nostra istanza – conclude Mastromauro – serve ad evitare che i cittadini di Giulianova debbano rinunciare a progetti e servizi per questioni che, nate nel 1978, si sono trascinate per quasi quarant’anni, in un contesto sociale, culturale e giuridico completamente diverso, e con bisogni attuali che debbono essere soddisfatti”.                

 

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