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Italia. CORPO FORESTALE, BRAMBILLA: “CRIMINALE FARLO SPARIRE”

 

 

“Assurdo dal punto di vista del risparmio e criminale per quanto riguarda la tutela del territorio e della biodiversità, di cui l’Italia è il massimo scrigno in Europa”. Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, FI, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente, definisce il progetto del governo di “assorbire” il Corpo forestale dello Stato. “Ci opporremo con tutte le forze”, avverte.

“Questo esecutivo e questa maggioranza – afferma la parlamentare, annunciando anche la presentazione di un’interrogazione – rischiano di battere ogni record di disattenzione e negligenza verso la tutela dell’ambiente e della biodiversità. Dopo “regali” alle doppiette come la mancata abolizione dei richiami vivi o il permesso di cacciare sulla neve, dopo la “non punibilità” di fatto per molti reati a danno degli animali, dopo il tentativo (per ora abortito) di trasformare in sanzioni amministrative le norme penali che puniscono l’uccisione di un animale di specie protetta, ora l’esecutivo punta con decisione verso lo scioglimento del Corpo forestale dello Stato, assicurando, sostengono, “gli attuali livelli di presidio dell’ambiente e del territorio e la salvaguardia delle professionalità esistenti”.

Belle parole, obietta l’on. Brambilla, ma la realtà è un’altra. “Il costo annuo per il funzionamento del Corpo forestale dello Stato è di circa 30 milioni (stipendi esclusi, visto che il progettato “riassorbimento”, a detta del governo, non comporterebbe alcuna perdita di posti di lavoro), mentre la media annua delle sanzioni amministrative elevate – ricorda – raggiunge i 28 milioni di euro, quasi il pareggio. Invece – prosegue – l’incorporazione in altre forze di polizia costerebbe subito 25 milioni di euro solo per sostituzione divise, riadattamento dei mezzi e della flotta aerea, necessaria riqualificazione del personale. E tutto questo per rinunciare ad una “polizia ambientale” dalle capacità e dalle competenze paragonabili solo a quelle dei “ranger” delle agenzie federali americane, altamente specializzata in tutela della biodiversità, monitoraggio delle foreste, lotta agli incendi boschivi, controlli agroalimentari dai produttori fino alla tavola, lotta all’inquinamento e al traffico dei rifiuti”.

Dato che la motivazione economica non regge, viene da chiedersi, continua l’ex ministro – “se si voglia semplicemente compiacere l’Ue, che chiede con insistenza la creazione di un unico corpo di polizia europeo e la riduzione, in Italia, dei Corpi di polizia esistenti, senza tenere conto delle storiche specificità italiane e della struttura del territorio, o, peggio ancora, se si voglia far sparire un Corpo che infastidisce alcune filiere produttive illegali e interviene su fattispecie che spesso non sono neppure percepite come reati da chi li commette. Basti pensare a certi orrori agroalimentari, a varie forme di inquinamento, al maltrattamento e all’uccisione di animali”.

In ogni caso, conclude l’on. Brambilla, “ci opporremo con tutte le forze alla realizzazione di un progetto assurdo dal punto di vista del risparmio e criminale per quanto riguarda la tutela del territorio e della biodiversità, di cui l’Italia è il massimo scrigno in Europa”.

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