Racconti e Musica: laboratorio di tamburello siciliano con Valeria Cimò + balli e canti della tradizione siciliana ed abruzzese
Quando Sicilia ed Abruzzo si uniscono
martedì 17 marzo ’15 ore 21:00 _ Villarzilla _ via dei pini 33, Francavilla al Mare (CH)
Ingresso libero con contributo facoltativo
“Abbiamo conosciuto Valeria in occasione di una visita a Palazzo Chiaramonte Steri di Palermo; lei presentava il progetto “Ma’arìa”, racconti sogni, di stregoneria ed incantesimi, di donne. Ammaliati e rapiti dall’esperienza unica (palazzo Chiaramonti Steri era proprio il luogo in cui fu pesantemente svolta la barbarie dell’inquisizione) abbiamo sin da subito desiderato di portare nel nostro Abruzzo questo portento di ritmo e dialettica, quel moto irruente che solo le vulcaniche sicule portano dentro. Ce l’abbiamo fatta dopo quattro anni. A unirci il progetto DIMORE ARTISTICHE.”
Valeria nella serata terrà un breve ma intenso laboratorio di tamburello siciliano; già lo sappiamo! non sarà il classico laboratorio; sarà un interscambio di culture, un turbine di idee, di canti, di balli.
Valeria è un’artista poliedrica alla costante ricerca e studio di culture tanto vicine quanto lontane dalla sua. Non a casa la dimora artistica sarà ospitata dalla ricercatrice etnografica abruzzese Adriana Gandolfi, presso “Villarzilla” a Francavilla a Mare (CH).
Al seguito di Valeria (ma siamo certi anche in assoluta contemporaneità!!) saranno presenti alcuni artisti di spicco del panorama folkloristico abruzzese, tra i quali Marcello Sacerdote de “I Lupi della Majella” per creare la commistione spirituale ed artistica che ci aspettiamo: in una sola serata l’esecuzione e il “perché culturale” dei balli e canti siciliani ed abruzzesi.
Valeria Cimò è cantautrice in lingua dialettale, musicista e percussionista. L’uso della lingua materna in liriche che riassumono tutte le contaminazioni della tradizione, (perché basta ascoltarlo il siciliano per capire che sopravvive contaminandosi), è mosso dal fervente desiderio di darsi profonde radici per poter volare in alto. Rispettosa dell’aspetto filologico della questione popolare, di cui si avvale anche come ispirazione nei temi più generali, vuole reinventare attingendo agli archetipi, dove trova condiviso il suo costante anelito di contatto con la natura propria ed universale. Si forma in diversi ambiti dell’arte, che tornano ciclicamente ad aiutarla nel proponimento della sua espressione: il pianoforte e più attualmente le percussioni, la pittura e la scultura, la scrittura creativa, gli studi in archeologia. La nitidezza di un suono, la fluidità di una ritmica, l’altezza di un colore, la tridimensionalità di un contenuto, la politura di una parola, il fascino subito delle saggezze lontanissime e più che mai attuali sono l’impasto e la matrice di tutta la sua poetica. La magia come tematica alchemica della poetica imbeve l’intero progetto artistico grazie alla consapevolezza tutta femminile di quanto ci sia bisogno di ricondurre la riflessione ad ambiti più spirituali e misterici senza scadere nelle mode-manie new age o in nostalgi-bucoliche vedute agresti. La magia del credere, del sognare, dell’amore e della libertà, del mistero di noi stessi, della nascita e della morte, dell’onnipresenza, del riconoscimento di tutti gli aspetti della femminilità, anche quelli stregheschi.
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