Teramo. L’IZS dell’Abruzzo e del Molise nel network della prima biobanca veterinaria al mondo

 

 

 

In Italia è presente un network di cinque Istituti Zooprofilattici Sperimentali che collaborano per il mantenimento e lo sviluppo di una biobanca veterinaria (OIE Veterinary Biologicals Biobank, http://biowarehouse.net) nella quale sono stoccati i campioni di tessuti animali e agenti responsabili delle principali patologie animali, incluse quelle a carattere zoonosico, ovvero le malattie che possono essere trasmesse all’uomo.

Il network delle bio-banche italiane costituisce la prima banca in ambito veterinario al mondo, riconosciuta dall’OIE come Centro di Collaborazione per questo tipo di attività nel maggio 2014, durante la 82° sessione generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale.

Al network, coordinato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna aderiscono, oltre all’IZS dell’Abruzzo e del Molise; l’IZS delle Venezie; l’IZS di Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta e l’IZS della Sicilia. L’Istituto Zooprofilattico di Teramo mette a disposizione la Banca Sieri Nazionale, attivata nel 2002 dal Centro di Referenza Nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali durante l’emergenza Bluetongue, nella quale sono attualmente raccolti e stoccati circa 100.000 campioni di siero.

 

Nel corso degli anni le biobanche sono diventate un’importante risorsa per la ricerca biomedica in quanto la disponibilità di campioni (tessuti, cellule, sieri) ha consentito lo sviluppo di studi scientifici in importanti campi della medicina, ad esempio la genomica. Lo scopo di una biobanca è di fornire accesso a materiali biologici e dati alla comunità scientifica con diversi obiettivi. Il valore aggiunto risiede nel fatto che i campioni conservati, e i loro relativi dati, possono essere utilizzati da più ricercatori e con molteplici scopi; le biobanche consentono quindi di avere il massimo risultato da uno stesso set di campioni. Questo meccanismo promuove e facilita in maniera sostanziale la condivisione di dati e risorse.

 

La globalizzazione ha favorito progressivamente un’ampia e rapida diffusione degli animali e dei loro prodotti, contribuendo alla propagazione dei patogeni. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità negli ultimi 10 anni circa il 75% delle nuove malattie dell’uomo è stata causata proprio da patogeni presenti negli animali o nei loro prodotti. Questi dati sottolineano l’importanza di studiare e approfondire il ruolo del serbatoio animale nel mantenere e diffondere i patogeni responsabili delle malattie umane. L’esistenza di una biobanca veterinaria si pone esattamente in questa ottica, consentendo  anche studi retrospettivi e sostenendo il concetto di una “unica salute”.