LA DINAMICA
DELLE IMPRESE ARTIGIANE
NELLA REGIONE ABRUZZO
nel I trimestre 2015
decrementi molto consistenti
per il quarto anno consecutivo
Aldo Ronci
28 Aprile 2014
INDICE
- LE VARIAZIONI DELLE IMPRESE IN ABRUZZO
- LA DINAMICA TERRITORIALE
- LA DIMAMICA SETTORIALE
AVVERTENZE
- Le variazioni delle imprese corrispondono ai saldi ottenuti dalle differenze tra le imprese iscritte e quelle cessate nel corso del periodo in esame.
- Le cessazioni delle imprese sono state depurate dalle cancellazioni che le Camere di Commercio hanno fatto di ufficio.
- Il tasso di crescita è dato dal rapporto tra i saldi del periodo e il numero di imprese all’inizio del periodo.
- La dinamica settoriale analizza la differenza tra le imprese registrate all’inizio e alla fine del periodo depurate delle cancellazioni fatte d’ufficio.
- I dati relativi alle imprese sono stati prelevati dal sito www.infocamere.it .
LE IMPRESE ARTIGIANE IN ABRUZZO
Variazioni delle imprese in Abruzzo
Nel I trimestre 2015 le imprese hanno subito un decremento di 1.146 unità segnando un dato molto negativo per il quarto anno consecutivo.
In valori percentuali il decremento è stato dell0 0,77% valore più che doppio rispetto allo 0,31% italiano.
Variazioni delle imprese artigiane in Abruzzo
Anche le imprese artigiane con una flessione di 631 unità segnano un risultato pesantemente negativo per il quarto anno consecutivo.
Il decremento percentuale delle nuove imprese artigiane è stato dell’1,82%, valore quasi doppio rispetto all’1,18% di quello medio italiano.
Iscrizioni e cancellazioni delle imprese artigiane
Saldo ancora negativo (-631) e peggiore rispetto allo scorso anno (-615).
Il risultato è stato influenzato soprattutto dal rallentamento delle iscrizioni (114 in meno rispetto al primo trimestre 2014), rallentamento che sembra diventato inarrestabile.
La dinamica territoriale delle imprese artigiane
Nelle province abruzzesi le imprese artigiane hanno registrato tutte un decremento.
Chieti -170 unità, Teramo -158, L’Aquila -156 e Pescara -147.
La dinamica settoriale delle imprese artigiane
Le imprese artigiane hanno subito variazioni negative in tutte le attività economiche, la più consistente nelle costruzioni con 336 unità, seguono l’industria manifatturiera con 135, i servizi per la persona con 35, le riparazioni di auto e apparecchi per la casa con 34, il trasporto con 36, le attività ricettive con 10 e gli altri servizi con 53.
La dinamica settoriale delle imprese artigiane nelle province abruzzesi
La distribuzione dei decrementi ha registrato dei picchi elevati nelle costruzioni a Chieti (-95) all’Aquila (-91), Teramo (-80) e Pescara (-70) e nell’ industria manifatturiera a Teramo (-40), a Pescara (-34), a Chieti (-31) e all’Aquila (-30).
I decrementi più significativi
La flessione subita dalle imprese artigiane è dovuta soprattutto al settore delle costruzioni che ha registrato ben 336 aziende in meno che corrispondono al 53% del decremento totale.
Seguono il trasporto con -36, i servizi alla persona con -35, le riparazioni di auto e prodotti per la casa con -34, i prodotti in metallo con -28, i prodotti in legno con -22, l’abbigliamento con -17, le attività professionali con -16 e i servizi per gli edifici e il giardinaggio con -15.
CONSIDERAZIONI
I dati negativi emersi dall’analisi della dinamica delle imprese confermano che l’economia regionale si trova in piena recessione e va peggio di quella italiana.
La pesante flessione subita dalle imprese artigiane, come già detto, è dovuta soprattutto al settore delle costruzioni che, da solo, ha registrato ben 354 aziende in meno che corrispondono a più della metà (53%) del decremento totale.
Questo settore soffre più degli altri della mancanza di liquidità e della mancanza di commesse. È urgentissimo intervenire sui pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione, sull’accesso al credito con il finanziamento dei confidi, sull’attuazione dei FAS e sull’avvio della ricostruzione nel cratere.
Variazioni delle imprese in Abruzzo
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Nel I trimestre 2015 le imprese hanno subito un decremento di 1.146 unità segnando un dato molto negativo per il quarto anno consecutivo.
In valori percentuali il decremento è stato dell0 0,77% valore più che doppio rispetto allo 0,31% italiano.
Variazioni delle imprese artigiane in Abruzzo
Anche le imprese artigiane con una flessione di 631 unità segnano un risultato pesantemente nega-tivo per il quarto anno consecutivo.
Il decremento per-centuale delle nuove imprese artigiane è stato dell’1,82%, va-lore quasi doppio rispetto all’1,18% di quello medio italiano.
Iscrizioni e cancellazioni delle imprese artigiane in Abruzzo
Saldo ancora negativo (-631) e peggiore rispetto allo scorso anno (-615).
Il risultato è stato influenzato soprat-tutto dal rallen-tamento delle iscri-zioni (114 in meno rispetto al primo trimestre 2014), rallentamento che sembra diventato inarrestabile.
La dinamica territoriale delle imprese artigiane nel I trimestre 2015
Nelle province abruzzesi le imprese artigiane hanno re-gistrato tutte un decremento.
Chieti -170 unità,
Teramo -158,
L’Aquila -156
e Pescara -147.
La dinamica settoriale delle imprese artigiane in Abruzzo nel I trimestre 2015
In Abruzzo nel primo trimestre 2015 le imprese artigiane han-no subito variazioni negative in tutte le attività economiche, la più consistente nelle costruzioni con 336 unità, seguono l’in-dustria manifatturiera con 135, i servizi per la persona con 35, le riparazioni di auto e apparecchi per la casa con 34, il trasporto con 36, le attività ricettive con 10 e gli altri servizi con 53.
La dinamica settoriale delle imprese artigiane nelle province abruzzesi
nel I trimestre 2015
La distribuzione dei decrementi per atti-vità economiche nelle province abruzzesi ha registrato dei picchi elevati nelle costru-zioni a Chieti (-95) all’Aquila (-91), Teramo (-80) e Pescara (-70) e nell’ industria manifattu-riera a Teramo (-40), a Pescara (-34), a Chieti (-31) e all’Aquila (-30).
I decrementi più significativi in Abruzzo nel I trimestre 2015
La flessione subita dalle imprese artigiane è dovuta soprattutto al settore delle costruzioni che ha registrato ben 336 aziende in meno che corrispondono al 53% del decremento totale.
Seguono il trasporto con -36, i servizi alla persona con -35, le riparazioni di auto e prodotti per la casa con -34, i prodotti in metallo con -28, i prodotti in legno con -22, l’abbigliamento con -17, le attività professionali con -16 e i servizi per gli edifici e il giardinaggio con -15.