Chieti. I Trofei della Passione in canna vegetale

Un appuntamento che si ripete a Chietila Mostra dei Bozzetti Artistici, che raffigurano i Trofei della Passione, portati in processione a spalla, dai membri aggregati dell’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, il Venerdì Santo.

I bozzetti sono stati realizzati dall’artista Peppino di Iorio con la canna vegetale,(arundo donax), con precisione, pazienza,  tecnica. Si notano i particolari del viso, le mani, i vestiti, il volto del Cristo…, tutti con la canna.

Trofei della Passione, che accompagnano la Processione del Venerdì Santo, furono fatti nel 1855 da Raffaele Del Ponte, (Chieti, 7 maggio 1813 – 26 marzo 1872), pittore, scenografo e illustratore, ordinatigli dal governatore Giulio Valignani dell’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti.

I sette “Trofei della Passione”, sono:

L’Angelo Alato – La Croce – Il Volto Santo – Il Gallo – La Scala – Le Lance ed Il Sasso.

Oltre ai sette trofei, ce ne sono altri due, forse i più importanti e venerati, Il Catafalco con il Cristo morto, pregevole scultura lignea del 1827, opera di scuola napoletana e la Statua della Vergine Addolorata, che ha origine nel 1910 e sostituisce quella usata fin dal 1833,vestita con un abito di seta e velluto neroUn velo in tulle nero con ricami di stelle d’oro, le copre tutto il capo e scende fino ai piedi.

L’artista Peppino di Iorio ha realizzato altri due bozzetti, LO STENDARDO  raffigurante la Morte , simbolo dell’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti e le Croci della Passione.

La processione del Venerdì Santo (o del Cristo morto) di Chieti è forse la processione più antica d’Italia.

La sua origine, infatti, risalirebbe all’842 d.C., anno in cui si concluse ufficialmente la ricostruzione della prima Cattedrale (attualmente la vecchia Cattedrale costituisce la cripta della nuova), che era stata distrutta nell’801 da re Pipino. Con la ricostruzione della Cattedrale nacque la Processione del Venerdì Santo. La sua conformazione attuale risale però solo al XVI secolo, quando nacque la Confraternitache ancora oggi ne cura l’allestimento e la preparazione, ovvero L’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti.

All’inizio del 1900, fu introdotto il coro che intona lo struggente Miserere composto verso il 1740 da Saverio Selecchy con i musici e cantori.

I bozzetti si possono ammirare dal 31 Marzo al 5 Aprile presso la Fondazione Carichieti – Palazzo de Mayo, in Corso Marrucino 12.

 

Le foto sul link:

 

https://www.dropbox.com/sh/8v7z8u8irgme70t/AADoiHndQM5sKnZ2lGm0na_Ga?oref=e&n=77253773

 

Luciano Pellegrini  agnpell@libero.it

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