BRAMBILLA “APRIRE ANCHE A LIBRI IN FORMATO DIGITALE”
Sostenere le biblioteche comunali che presentano servizi per bambini e ragazzi, favorire la cooperazione tra biblioteca comunale e scolastica, alimentare la diffusione delle buone pratiche tramite un concorso per i migliori progetti attuati dalle biblioteche, promuovere progetti-pilota per la realizzazione di mostre itineranti e per la partecipazione a fiere del libro e festival culturali, pubblicare gli esiti del censimento delle Iniziative educativo-didattiche in musei, archivi e biblioteche, condotto dal coordinamento Musei-Archivi-Biblioteche e realizzare un convegno nazionale sul tema della lettura. Sono alcune delle proposte avanzate da Enrica Manenti, presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche, durante l’audizione davanti alla commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, presieduta dall’on. Michela Vittoria Brambilla, nell’ambito dell’indagine sul diritto dei minori a fruire del patrimonio artistico e culturale nazionale. “Per agevolare l’abitudine alla lettura – aggiunge l’on. Brambilla – si possono proporre ai più giovani anche libri in formato digitale”.
E’ noto che gli italiani hanno scarsa abitudine alla lettura. “I dati 2013-14 dell’Istat – ricorda la dottoressa Manenti – indicano che siamo di fronte ad un regresso rispetto agli anni precedenti, già di per sé sconfortanti. Nel 2014, rispetto all’anno precedente, la percentuale di “elettori” dai 6 anni in su, intesi come elettori che leggono anche solo un libro all’anno per motivi non strettamente scolastici, passa dal 43 al 41,4%. Inoltre, benché la fascia compresa tra gli 11 e i 14 anni risulti quella in cui si legge di più anche rispetto agli adulti ( 53,5%), tutta la lettura giovanile è sensibilmente calata nell’ultimo quadriennio: del 12% per la fascia 11-14, dell’ 8% per la fascia 15-17 anni”.
Le ragioni di questa involuzione sono molte, in parte anche la disomogeneità nell’offerta di servizi bibliotecari. “L’assenza di biblioteche comunali in consistenti parti del territorio nazionale – sottolinea la presidente dell’AIB – rende praticamente impossibile il raggiungimento dell’obiettivo principale: fornire a tutti i cittadini adeguate e pari opportunità”. Le biblioteche scolastiche, dove presenti, non soltanto possono contare su “patrimoni librari assolutamente insufficienti” (meno di 4,7 libri per studente, 0,1 libri “nuovi” per studente comprati nell’anno) ma soffrono anche di “gravissimi deficit strutturali” nell’erogazione del servizio. D’altra parte, dall’indagine statistica sulle biblioteche di pubblica lettura, condotta da AIB per conto del Centro per il libro e la lettura, risulta che gran parte delle biblioteche dispongono di spazi appositi per bambini e ragazzi e che nonostante i tagli al budget per gli acquisti, particolare attenzione viene posta nell’acquisizione di libri ed altri media per bambini e ragazzi: il 58,7% delle biblioteche che hanno risposto all’indagine hanno una dotazione per bambini e ragazzi maggiore del 25% della dotazione complessiva di materiale. Nel 2013 quasi la metà delle biblioteche ha acquistato tra i 25 e i 50 volumi per ragazzi su 100 volumi acquistati. “Le biblioteche comunali e scolastiche sono punti di riferimento essenziali – conclude la presidente Manenti – ma occorrono progetti e servizi che rendano efficace l’approccio critico alle informazioni contenute nei libri. La disponibilità non basta”.
“L’abitudine alla lettura – osserva la presidente Brambilla – si costruisce fin dalla prima infanzia: la deludente performance degli italiani come lettori di libri ha qui quantomeno le sue radici. Per invertire la tendenza occorre un impegno costante e paziente, magari proponendo alle giovani generazioni “digitali” non solo libri in formato cartaceo, ma e-book da fruire su lettori e smartphone”.