La Giunta comunale, con delibera n. 45 del 23.3.2015, formulava “offerta reale” di pagamento della somma di euro 4.196.186,40 a favore degli Eredi Franchi, a fronte del risarcimento connesso all’illegittima occupazione del c.d. “Parco Franchi”. Chiedeva venisse notificata tale offerta e qualcuno, meglio a conoscenza delle norme che regolano la materia, la distoglieva dall’intento, nella consapevolezza che l’”offerta reale” consiste nell’offrire qualcosa di concreto (reale deriva dal latino “res”, ossia una cosa, un qualcosa di oggettivo, tangibile).
La Giunta, invece, offriva solo chiacchere.
Con successiva delibera n. 46 del 24.3.2015, la Giunta revocava la delibera n. 45, infantilmente giustificandosi con il fatto che, nel provvedimento, non sarebbe stata inserita “una dicitura ad hoc relativa alla diffusione o alla non diffusione delle deliberazioni nel rispetto del D. Lgs n. 196/2003”.
Una bugia, l’ennesima, aggravata dalla volontà e coscienza di esser bugiardi! La dicitura v’è, sia nella delibera n. 45, sia in quella successiva n. 47 del 24.3.2015, con la quale la Giunta formulava “offerta di pagamento” (non più “offerta reale”) della somma a debito, spalmandola in 10 anni ed “imponendo” agli Eredi Franchi di accettare la proposta; àncorava tale diffida ad una giurisprudenza della Corte di cassazione resa nel pleistocene, ossia il 16.5.1957 (!).
La vicenda continua.
Con successiva delibera n. 53 del 26.3.2015, la Giunta conferiva incarico all’Avvocatura civica affinchè si opponesse all’atto di precetto notificato dagli Eredi Franchi il 18.3.2015. Opposizione a che? L’atto di precetto è atto stragiudiziale, lo si oppone sol se si contesta il diritto della parte istante a porre in essere l’azione esecutiva. La sentenza della Corte d’appello di L’Aquila è titolo esecutivo intangibile, ossia non più modificabile; per paralizzare l’azione esecutiva sarebbe stato opportuno proporre ricorso in Cassazione avverso la sentenza della Corte d’appello del luglio 2014, ma ciò non è stato fatto (le ragioni chiedetele alla Giunta).
Nel recente, gli Eredi Franchi (incuranti delle vane “minacce”) hanno depositato (e notificato al Comune) un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale di L’Aquila, con il quale chiedono venga nominato un “Commissario ad acta”, ossia una persona che venga a Giulianova, individui ove sono i soldi da dare a loro e, successivamente, li dia realmente.
La Julia Servizi par che valga dai 4 ai 5 milioni di euro, pressappoco quanto è il debito verso gli Eredi Franchi.
Sarà una corsa affannosa: arriverà prima il “Commissario ad acta” a prendere i soldi od arriverà prima il Sindaco a vendere la società?
Fabrizio Retko – Linea Retta