Giulianova. La Federpesca esprime solidarietà al COGEVO. SONO SEMPRE I PESCATORI A PAGARE E PATIRE PER LE INADEMPIENZE A LIVELLO DI TUTELA FLUVIALE ,QUALI E DOVE SONO IL WWF E LE ALTRE ASSOCIAZIONI DELL’AREA PROTETTA CHE NON VOGLIONO LA PESCA DELLE VONGOLE NEL PARCO, questi signori di devono solo vergonare
Walter Squeo
Federpesca
COMUNICATO
del CO.GE.VO. ABRUZZO
CONSORZIO CO.GE.VO ABRUZZO A R.L.
VIA ABRUZZO N. 55
64014 MARTINSICURO –TE-
Martinsicuro, lì 03.04.2015
Il CO.GE.VO. ABRUZZO A R.L., si duole della carenza delle attività istituzionale a tutela dell’ambiente Marino poiché tutti gli sforzi dello stesso (raccolta differenziata in mare, fermo tecnico, fermo volontario, limiti alle giornate di pesca, e limiti ai quantitativi), vengono vanificati dall’inquinamento dei fiumi e dal malfunzionamento dei depuratori.
L’inerzia della P.A. preposta e l’attività di prelievo eseguita dopo tre giorni di importanti mareggiate hanno comportato un innalzamento dei parametri batterici con conseguente declassamento del tratto di mare della zona di Tortoreto da A a B.
Il CO.GE.VO. ABRUZZO, critica dunque, le modalita’ di tutela dell’ambiente marino da parte della P.A. che ritiene quale prima responsabile dei danni alla filiera vongole.
L’Ordinanza emessa dal Sindaco di Tortoreto seppure tutela giustamente il diritto primario alla salute, dovrebbe essere rimedio ultimo da postergare alla necessità di tutela del mare attraverso attività di prevenzione dell’inquinamento.
<<La problematica di eventuale presenza di batteri deve essere risolta a monte e non soltanto a seguito di prelievi da parte dell’Autorità sanitaria>> riferisce il Presidente del CO.GE.VO. Giovanni Di Mattia.
Un tale comportamento vanifica ogni iniziativa del CO.GE.VO. ABRUZZO nella gestione sostenibile della risorsa vongole.
Il declassamento del tratto di mare di competenza del Comune di Tortoreto da zona A a zona B, comporta il sostenimento di maggiori costi che restano in carico ai singoli operatori di pesca i quali non possono procedere alla vendita diretta dovendo adottare procedure di depurazione.
Ne consegue che il danno subito dall’intera categoria, viene ulteriormente aggravato essendo questo già fortemente penalizzata dalla sottrazione di 7 Km di costa nella zona del Cerrano.
Davvero non ha senso istituire un Parco Marino con fondi pubblici come quello del vicino Cerrano e lasciare scaricare in mare acque inquinate dei fiumi.
Occorre investire a priori nella bonifica dei tratti fluviali con costruzione di depuratori efficienti ed adeguati alla portata delle acque del territorio.
La categoria dei pescatori viene puntualmente attaccata dagli ambientalisti che omettono di considerare quali siano invece i reali fattori che espongono a rischio l’ambiente marino: inquinamento e carenza di cautele e controlli da parte della P.A.
Il CO.GE.VO. ABRUZZO con i suoi consorziati sta ora meditando un’azione legale, tramite l’Avv. Ernestina Portelli, per ottenere il risarcimento dei danni conseguente al declassamento del tratto di mare su Tortoreto che non dimentichiamo consente ad oltre 82 imprese di pesca l’esercizio della tradizionale attività tramandata di padre in figlio.
Consorzio CO.GE.VO. Abruzzo a R.L.