Movimento “Città per Vivere”
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L’Amministrazione Comunale di centrodestra di Roseto degli Abruzzi, per bocca del suo Sindaco liberalsocialista Enio Pavone, ha annunciato “la realizzazione di un’opera d’arte storico-culturale da parte di un noto artista rosetano che racchiuderà tutti i Sindaci della città, dal 1860 ad oggi, ed i Presidenti del Consiglio, dal 1993 ad oggi”.
Secondo il Sindaco Pavone, l’opera è stata commissionata poiché “a differenza della colonna celebrativa realizzata dalla precedente Amministrazione, costata circa 40 mila euro, dove sono stati riportati solo alcuni Sindaci e non è possibile aggiungere nuovi nomi, oltre a non essere possibile ripercorrere la storia completa della città, in questa, che sarà posta nel cuore del Municipio, abbiamo optato per una ricostruzione storica completa, lineare e di facile consultazione“.
Il Sindaco ha, tra l’altro, precisato che “si tratta di un utile strumento di “araldica”, una cronotassi, ovvero un elenco ordinato cronologicamente di persone succedutesi in una carica, che sarà messo anche al servizio delle varie scolaresche che, sempre più spesso, si recano in visita in Municipio e potranno così conoscere la storia della città e conoscere i personaggi che la hanno rappresentata ed amministrata nelle varie epoche storiche, svolgendo anche un’utile azione di educazione civica”. Aggiungendo ulteriormente che “I Sindaci che verranno riportati sono tutti, compresi i Podestà, che hanno rappresentato la Città dalla sua nascita ad oggi ed i Presidenti del Consiglio Comunale dal 1993 ad oggi“.
In tale contesto “tragico-comico” il Movimento Città per Vivere raccomanda al Sindaco “liberalsocialista” di mettere nella lista tutti i Podestà, senza dimenticarne nessuno, fossero anche stati tra coloro che negli anni 1938-1941 hanno approvato le famigerate “Leggi Razziali” per lo sterminio degli ebrei, compreso i provvedimenti contro i “diversi”, i Rom, i Sinti, le minoranze religiose ed etniche, gli obiettori di coscienza, i “Testimoni di Geova” ed i perseguitati politici, parecchi dei quali, anche di Roseto, “segnalati”, arrestati, processati dai Tribunali speciali e della difesa della razza, condannati a morte e, prima di essere inviati nei lager e alle camere a gas in Germania, reclusi nella carceri, deportati nei campi di concentramento istituiti in Italia e anche in Provincia di Teramo, tra i quali, oltre a quelli di Isola del Gran Sasso, Civitella del Tronto, Tortoreto, Nereto, Alba Adriatica, Corropoli, Atri e Tossicia, c’erano quelli di Notaresco e di Roseto, i quali stavano entrambi sotto il controllo “coordinato” politico e amministrativo degli stessi “Podestà” e Commissari prefettizi, spesso identici, di Notaresco e Roseto degli Abruzzi.
L’ex-Parlamentare Pio Rapagnà, Coordinatore del Movimento e della Lista Civia Città per Vivere, profondamente indignato da tale ingiustificabile iniziativa, ha a tal proposito dichiarato:
“Lo scandalo “politico” del Sindaco Enio Pavone stà nel volere “ricordare” tra i Sindaci di Roseto degli Abruzzi anche i famigerati “Podestà” del regime fascista, che S Sindaci “eletti e democratici” non erano: Così, invece di “ricordare” le vittime delle persecuzioni razziali, dei campi di concentramento e di lavoro forzato, i confinati politici e religiosi ed i deportati (anche rosetani), si vuole rendere onore ai “responsabili” delle violenze ed ai “carnefici” (anche rosetani!).
Come ex-Parlamentare della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza al nazi-fascismo, chiedo al Prefetto di Teramo di pronunciarsi in merito e di intervenire, evitando ai Cittadini democratici di Roseto questa nuova umiliazione, anche in vista delle imminenti celebrazioni del 25 Aprile “Festa della Liberazione”.
Roseto degli Abruzzi, 16 aprile 2015