Durante l’ultimo Consiglio l’Assessore Fornaciari ha spiegato che gli interventi sono fermi a causa di alcune strutture che Enel e Telecom ancora non hanno smantellato
Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale l’Assessore ai Lavori Pubblici, Fabrizio Fornaciari, ha risposto ad una interrogazione che chiedeva di conoscere i tempi di realizzazione dei lavori di messa in sicurezza del torrente Borsacchio, interventi a cura della Provincia di Teramo.
Questi interventi, che vennero ufficialmente presentati lo scorso mese di maggio, ed avranno un costo di circa 60 mila euro completamente a carico dell’Ente di via Milli, riguardano l’allargamento, di circa 12 metri di media, sul lato nord, dell’alveo del torrente che consentirà di aumentare sezione e portata delle acque; la realizzazione di una gabbionata metallica che servirà a proteggere l’argine in corrispondenza della curva all’incrocio con via Di Iorio ed a preservare la strada e le abitazioni sul lato nord del torrente. Sarà poi istallata una valvola di non ritorno (clapet) in corrispondenza del tombino della strada provinciale.
“Dall’approvazione del progetto, che venne concesso dall’allora Giunta Catarra, la Provincia ha concluso tutte le procedure necessarie e propedeutiche all’avvio dei lavori, ma nonostante ciò al momento risulta impossibilitata a dare avvio ai lavori a causa della presenza di una cabina, di pali e di attraversamenti delle società Enel e Telecom che devono essere necessariamente rimossi prima di dare avvio alle operazioni” ha spiegato, in consiglio comunale, l’Assessore ai Lavori Pubblici, Fabrizio Fornaciari. “Il Comune ha inviato, lo scorso 20 marzo, una ulteriore nota di sollecito alle suddette società, chiedendo l’immediata rimozione delle strutture, ma ad oggi la Provincia ci ha informato di non aver ricevuto alcuna comunicazione sull’avvenuto smantellamento delle strutture, malgrado le rassicurazioni ricevute, anche a mezzo stampa, dalle due società”.
Il Consiglio comunale ha dato quindi mandato all’Assessore Fornaciari di sollecitare nuovamente ed investire i vertici nazionali di Enel e Telecom di questa problematica e, se necessario, di interessare i parlamentari della provincia di Teramo, soprattutto in ragione del fatto che troppe volte la burocrazia impedisce, in Italia, la realizzazione di opere di messa in sicurezza del territorio e che favoriscono l’incolumità delle persone. “Vigileremo per far sì che i lavori partano al più presto, anche perché si tratta di un’opera strategica e molto importante per la nostra città, che permetterà che non si verifichino più, in caso di maltempo, i problemi che solitamente attanagliano l’area del torrente Borsacchio”. Una volta rimosse le strutture di Enel e Telecom i lavori termineranno entro 90 giorni, come previsto dal cronoprogramma.
Roseto 01/04/2015