Teramo e Provincia

Tortoreto. 9 ordinanze di custodia cautelare per reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

Alle ore 05,00 di ieri 22 Aprile 2015, nella provincia di Pesaro e Urbino, in Savona, Tortoreto, Taranto e Fasano,i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Urbino unitamente a quelli dei comandi territorialmente competenti, hanno eseguito 9 ordinanze di custodia cautelare  – 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 2 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari – emesse dal G.I.P. del Tribunale di Urbino Dott. Vito SAVINO, nei confronti di  soggetti resisi responsabili del reato di spaccio di sostanze stupefacenti.

Questa operazione rappresenta l’epilogo di una complessa attività di indagine condotta dai militari dell’Aliquota Operativa di questa Compagnia, coordinati dal Sost. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Urbino, Dott.ssa Simonetta CATANI.

L’attività svolta ha permesso di smantellare un considerevole traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana realizzato principalmente da un gruppo di soggetti di etnia balcanica i quali, pur non associandosi tra loro, ossia non costituendo un vero e proprio sodalizio o cartello, di fatto gestivano il remunerativo mercato dello spaccio nelle zone di Urbania, Cagli, Fossombrone e Fermignano, in virtù del fatto che, avendo conservato saldi i rapporti con la loro terra d’origine e con altri connazionali presenti nel territorio nazionale, risultava per loro molto agevole l’approvvigionamento di stupefacente da immettere poi nei mercati locali.

L’indagine, iniziata nel mese di febbraio 2014 dalla segnalazione di un furtivo passaggio di un “involucro” all’interno di un Bar in Urbania tra un giovane albanese e un ragazzo del posto, ha permesso, affiancando alle classiche attività di pedinamenti e appostamenti altre più sofisticate e tecnologiche, di accertare le responsabilità penali di tutti gli arrestati, riuscendo altresì ad assegnare ad ognuno di essi un ruolo ben definito.

L’attività ha consentito di identificare:

  • un 23enne albanese, punto di raccordo tra i vari soggetti protagonisti della vicenda.
  • Un 26 enne albanese, disoccupato, gestiva una fiorente attività di spaccio in Cagli e si avvaleva di due distinti canali di approvvigionamento, l’asse Roma-Cagli e quello Cesenatico-Cagli;
  • Un 25enne macedone, è collaboratore e custode della sostanza stupefacente. Ha comunque dimostrato di avere una propria autonomia organizzativa andando ad acquistare cocaina  con altri due.
  • Un 36enne, nato a Taranto, residente a Fermignano,  risulta in stretti rapporti di amicizia e frequentazione con tre indagati. Si proponeva come autista per i rifornimenti di droga tanto da essere poi già arrestato a Lanciano (CH)nel maggio scorso insieme a un altro indagato.
  • Un 24enne albanese, proveniente da Savona e stabilitosi a Cagli. Trattava esclusivamente cocaina. Nelle prime fasi operava congiuntamente con un indagato, successivamente si approvvigionava in Lombardia e Abruzzo.
  • Un 24enne, cittadino albanese, fornitore di rincalzo di altro indagato.
  • Un cittadino italiano, residente a Fermignano, vecchia conoscenza dei militari operanti poiché coinvolto nelle operazioni Piazza Pulita I e II, dapprima apri pista verso per un indagato, ha poi rivelato un altro canale di spaccio sull’asse Fossombrone-Fermignano, infatti, lo stesso si riforniva da altro indagato..
  • Un 21enne, cittadino ucraino, non nuovo alla cronaca per aver effettuato un accoltellamento a Fossombrone;
  • Un 26enne, albanese, residente a Mondavio, agisce nella bisettrice Monterado-Marotta. Fornitore di tre indagati. Il padre fu arrestato dai CC di Saltara per detenzione ai fini di spaccio di 100g di cocaina.

A supporto dell’attività di indagine sono stati effettuati anche numerosi riscontri e recuperi, su acquirenti e fornitori, tra i quali appare opportuno menzionare soprattutto:

  • l’arresto in flagranza di reato di due indagati per detenzione ai fini di spaccio di grammi 35 di cocaina, avvenuto il 23.05.2014 a Lanciano, eseguito materialmente, per motivi di opportunità investigativa facilmente intuibili, da personale del NOR CC della Compagnia di Lanciano su indicazione e direzione dell’Aliquota Operativa di Urbino;
  • l’arresto in flagranza di reato di un indagato (padre di, denunciato a p.l. nell’odierna indagine) per detenzione ai fini di spaccio di grammi 107 di cocaina, eseguito dai carabinieri della Stazione CC di Saltara;
  • l’arresto in flagranza nel gennaio 2015 di un indagato sorpreso con 50 grammi di polvere bianca nascosta nel suo appartamento di Cagli.

Gli spacciatori, che come accertato, trattavano considerevoli quantitativi di sostanza stupefacente (chilogrammi per quanto riguarda la Marijuana ed etti per la cocaina), potevano contare su una clientela vasta ed eterogenea che andava dall’imprenditore, all’operaio, dallo studente universitario a ragazzi ancora minorenni di età compresa tra i 14 e i 17 anni.

Ingegnosi infine risultavano i c.d. “imboschi”, ossia i posti in cui lo stupefacente veniva occultato, come ad esempio l’asciugamani elettrico dei locali, o cavità naturali ricavate all’interno di alberi ecc..

Le investigazioni, hanno consentito di appurare che l’illecita attività, volta a creare un vero e proprio rapporto di fidelizzazione con i tossicodipendenti attraverso la cessione a credito dello stupefacente, con conseguente accumulo di debiti da parte degli stessi acquirenti, era caratterizzata anche da  condotte estorsive e furti.

 

 

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