BOOM POLLINI: 6 MILIONI GLI ITALIANI AFFETTI DA ALLERGIE ALLE GRAMINACEE. I CONSIGLI DEGLI SPECIALISTI SIAAIC
Si è celebrato ieri il World Lupus Day: 9 volte su 10 colpisce donne giovani, più frequenti nelle popolazioni africane e spesso non assistite efficacemente, e con i problemi connessi alla gravidanza.
WORLD LUPUS DAY – Si è celebrato ieri il World Lupus Day: come spiega il Prof. Roberto Paganelli, Docente Università di Chieti e membro SIAAIC, ogni organizzazione di pazienti nel mondo (in Italia lupus-italy.org) ha promosso iniziative per aiutare sia l’assistenza ai pazienti, che la ricerca, oltre a sensibilizzare i decisori della salute sul Lupus eritematoso sistemico (LES). Esistono riferimenti europei (vedihttp://www.worldlupusday.org/europe.html, http://www.lupus-europe.org/activities/may-10-world-lupus-day/wld-2015/article/wld-2015-poster ) per questa data importante su una malattia non ancora ben riconosciuta sia come diagnosi che per le esenzioni in quanto rara (e che colpisce circa 1 paziente su 2000 persone in generale) 9 volte su 10 abbiamo pazienti che sono donne giovani, più frequenti nelle popolazioni africane e spesso non assistite efficacemente, e con i problemi connessi alla gravidanza. Di qui anche la connessione con la maternità e l’assistenza.
I referenti scientifici delle associazioni sono stati il Prof. P.P. Dall’Aglio, eminente membro della SIAAIC, e tra i fondatori dell’associazione, che ha promosso nel tempo la sensibilizzazione di molti altri immunologi clinici tra quelli come riferimento per i pazienti affetti da LES. La SIAAIC conta tra i suoi Soci alcuni di questi, e vuole contribuire alla conoscenza, alla ricerca e alla cura di questa grave malattia autoimmune sistemica.
Tra le manifestazioni di esordio della malattia è frequente l’interessamento della pelle soprattutto quella del volto che presenta un arrossamento della radice del naso che si estende alle guance disegnando un tipico aspetto a farfalla. In genere le zone di pelle più colpite sono quelle esposte al sole. I pazienti nelle prime fasi di malattia si rivolgono al proprio medico di fiducia riferendo a seguito di fotoesposizione la comparsa di arrossamenti della cute del volto, delle braccia e delle scollature associate a dolori articolari, muscolari ad una sensazione di facile stanchezza anche per sforzi di lieve entità e di febbre più o meno elevata. Il caposaldo della terapia del LES ancora oggi è rappresentato dal cortisone, che ha migliorato notevolmente la prognosi dei pazienti.