“Avevo chiesto una leale collaborazione agli ATC, mi sono detto disponibile ad assegnargli anche altre funzioni ma, in un quadro di confronto e senza ombre. I toni e le modalità utilizzati in questi giorni mi fanno pensare che non c’è sintonia o meglio che non ci vuole essere. Ma questa è una Provincia che decide e i presidenti degli Atc devono prenderne atto altrimenti decidano di conseguenza” .
Il presidente Renzo Di Sabatino replica alle polemiche sollevate dagli Atc e da un gruppo di cacciatori che contestano le modalità di attuazione del Piano di contenimento dei cinghiali.
“Non si tratta di una riapertura della caccia ma di interventi straordinari con il coordinamento della Polizia Provinciale e attuati da selecontrollori per ridurre drasticamente i danni alle colture e le risorse pubbliche impiegate per risarcire gli agricoltori. Il mio obiettivo, in questo momento, non è l’attività venatoria. Considerato il contesto pubblico, tutto teso a tagliare e recuperare risorse da impiegare prioritariamente sul lavoro e sul sociale, tutti, anche i cacciatori, dovrebbero parlare e agire con maggiore sensatezza”.
Nel merito delle contestazioni il Piano è stato approvato dall’Ispra, i prelievi sono concentrati nelle aree dove sono stati rilevati i maggiori danni all’agricoltura (e non poteva che essere così visto che non si tratta di attività venatoria ma di un Piano di contenimento) le modalità sono quelle previste dal regolamento regionale.
Queste i risultati del Piano in queste prime due settimane: 150 cinghiali abbattuti; su 54 squadre, 45 partecipano attivamente nei territori assegnati; 4 squadre operano in distretti dove la presenza degli ungulati è meno invasiva e c’è un tetto agli animali da abbattere (massimo 6) e 5 squadre non hanno aderito al Piano.
Teramo 28 maggio 2015