“Custodire la terra, perché dia frutto senza essere sfruttata. Questa è una delle più grandi sfide della nostra epoca: convertirci ad uno sviluppo che sappia rispettare il creato” per non subire “la dittatura di un’economia senza volto e senza uno scopo veramente umano”.
Queste parole che papa Francesco ha rivolto alle Chiese di Abruzzo e Molise nella sua visita del 5 luglio scorso, esprimono il compito principale che, come cristiani, nelle nostre Regioni siamo chiamati ad accogliere e a mettere in atto, in quest’ora grave in cui ci troviamo ad affrontare ancora una volta la deriva petrolifera che minaccia il nostro ambiente e le nostre vite.
Già in passato in più occasioni e a vari livelli la Chiesa locale ha espresso la sua viva preoccupazione riguardo al riproporsi di progetti di sfruttamento petrolifero previsti in vaste aree dei nostri territori e delle nostre coste; in questi mesi, in particolare, sono tornati al centro dell’attenzione “Ombrina Mare 2” ed “Elsa 2”, entrambi al largo della nostra “Costa dei Trabocchi”. Raccogliendo l’accorato appello di tante persone, donne e uomini che hanno a cuore la salvaguardia del Creato di cui siamo stati costituiti custodi, sento l’esigenza di tornare ancora una volta a far sentire la mia voce in difesa dei luoghi dove viviamo.
Il 23 maggio prossimo la città di Lanciano accoglierà una manifestazione nazionale con al centro la richiesta di fermare definitivamente ogni progetto di estrazione e trasformazione petrolifera nella nostra Regione e in tutto l’Adriatico. A coloro che si stanno impegnando per il bene comune e per la salvaguardia del Creato, del presente e del futuro dell’Abruzzo, dell’Adriatico e di tutte le nostre terre, credenti e non credenti, esprimo, tramite il mio ufficio, la vicinanza della Chiesa e dei suoi Pastori. Saremo insieme a coloro che parteciperanno a quest’evento, espressione di democrazia reale e di amore responsabile per i luoghi di cui siamo custodi, augurandoci di essere esempio vivo di come contrastare non solo un’economia che uccide la vita e il futuro, ma anche di una politica che ha smarrito il suo interesse per il bene comune e per la costruzione di un ordine sociale fondato sulla giustizia e la pace.
Auspico ancora una volta che al più presto la politica tutta, dal Parlamento nazionale fino ai Consigli Comunali, realizzi la necessaria svolta per rimettere la difesa della vita umana e dell’ambiente al centro del proprio agire, perché coloro che hanno a cuore il bene comune s’impegnino a difendere questa meravigliosa terra che è la Costa Teatina, con tutti gli uomini, le donne e gli esseri viventi che vi abitano. A tutti chiedo di impegnarsi per fermare “Ombrina Mare”, “Elsa 2” e ogni progetto, non solo petrolifero, di sfruttamento selvaggio dell’ambiente naturale. Tale compito si impone soprattutto a coloro che, dicendosi credenti, hanno il dovere di tutelare ad ogni costo il valore della vita, la dignità della persona in tutte le sue dimensioni, la promozione della giustizia e della pace, la solidarietà e la difesa dei più poveri, perché partecipino in maniera consapevole e solidale alla costruzione di un mondo sempre più somigliante al “sogno di Dio” per le sue creature.
d. Carmine Miccoli, responsabile Pastorale Sociale, Arcidiocesi di Lanciano-Ortona