Dichiarazione di Pio Rapagnà: Il Comune di Roseto “deve” restituire ai Cittadini la TARSU versata in più a causa della inefficienza e dell’aumento dei costi

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Roseto degli Abruzzi

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Dichiarazione di Pio Rapagnà

Il Comune di Roseto “deve” restituire ai Cittadini la TARSU versata in più a causa della inefficienza e dell’aumento dei costi e degli sprechi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti: cosa che ha avuto inizio sin dal 2007 quando Assessore al Bilancio era l’attuale Sindaco Enio Pavone e l’Assessore ai Rifiuti era un suo compagno di partito.

Finalmente, a dimostrare le “inefficienze” del servizio sono state le stesse parole che il Sindaco Pavone ha pronunciato nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale nel corso della presentazione e approvazione del rendiconto di gestione per l’anno 2014:

“In merito poi alla gestione dei rifiuti l’opposizione (si intende il PD e Scelta Civica) è l’ultima a poter parlare di certi argomenti visto che, al momento dell’insediamento della nostra Giunta (si intende maggio-giugno 2011), la raccolta differenziata sul territorio comunale era al 6%, mentre oggi siamo al 35% e contiamo di arrivare al 65% entro un anno, estendendo il “porta a porta” su tutto il territorio comunale”.
Poi il Sindaco dichiara (come se lui ed il suo partito non c’entrassero nulla con quello che è avvenuto in questi anni):

“Tutti noi ricordiamo i cassonetti stracolmi e maleodoranti in bella vista sul lungomare centrale, tra cui spiccavano autentiche “cattedrali nel deserto”, le isole ecologiche a scomparsa, costate ben 360 mila euro, che erano abbandonate da anni colme di rifiuti…”.

Tutto ciò “conferma e dimostra” che la somma che il Comune deve restituire ai Cittadini è di almeno 1 milione e 300 mila euro. Infatti, mentre al 31.12.2010 la perdita economica del CIRSU ammontava a circa 1 milione e 300 mila euro (perdita di esercizio riconosciuta dal Comune di Roseto come “debito fuori bilancio” nel momento in cui si procedeva ad approvare la “ricapitalizzazione” del CIRSU medesimo), la spesa complessiva del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti negli anni 2007-2008-2009 era in media di 3 milioni e 500 mila euro per ogniuni dei tre anni, mentre nell’anno 2010 lievitava a 4 milioni e 722 mila euro e nel 2011 la spesa totale lievitava ancora fino ad arrivare alla “stratosferica” somma di 5 milioni e 607 mila euro, pur in assenza della raccolta dei rifiuti con il metodo del “porta a porta”.

La situazione “anomala” nella gestione del servizio si “conferma” anche con l’entrata della nuova Giunta di centrodestra e con il nuovo Assessore Fornaciari, poiché, “per assurdo”, pur avviando la raccolta differenziata ed il porta a porta solo nel Capoluogo (ma non nelle Frazioni), la spesa complessiva del servizio, nella sostanza, non si riduce rispetto al 2011: ed è lo stesso Sindaco ad informare il Consiglio Comunale che per il 2014 la spesa ammonta a 5 milioni e 176 mila euro e che le “entrate” relative alla TARI (ex-TARSU) per tutte le utenze, sono state pari a 5 milioni e 163 mila euro.

Ma, proprio “comparando” le voci di spesa ed i costi “dichiarati e accettati” negli anni dal 2008 al 2014, si vede con chiarezza che ci sono notevoli differenze (da un minimo di 1 milione e 200 mila euro nel 2010 ad un massimo di 2 milioni e 200 mila euro negli anni 2011-2014): ecco, così, dimostrato, perché i Cittadini non avrebbero dovuto pagare né l’aumento del 60% richiesto nel 2007 e né quello aggiuntivo del 25% richiesto nel 2010 e confermati entrambi fino ad oggi.

I Cittadini non avrebbero dovuto pagare “tutti” questi aumenti: è arrivato, perciò, il momento di risarcire chi è stato costretto a pagare: chi ha sbagliato nella gestione del “Polo Tecnologico” e della discarica di Grasciano, il CIRSU, la SOGESA e il Comune di Roseto, restituiscano “spontaneamente” ai Cittadini le somme che “ob torto collo” essi hanno dovuto versare in più di TARSU e di TARI rispetto al giusto ed al dovuto.

Pio Rapagnà ex-Parlamentare

Roseto degli Abruzzi, 6.5.2015