Gli organizzatori del Volo Libero Bergamo, gruppo di piloti praticanti il
volo in deltaplano e parapendio basato a Palazzago, per il secondo anno
giocano con le parole, ma anche con l’aria.
Il nome del raduno vuole richiamare l’incombente stagione estiva
propizia al
volo libero, ed insieme lo stare in cielo. Infatti, il primo scopo ed anche
la grande speranza di chi pratica il volo senza motore è quella di reggersi
il più alto ed il più a lungo possibile, guadagnare quota, volare sulle
creste dei monti, scavalcare vette, attraversare valli e pianure.
I mezzi si prestano a realizzare la tentazione e le scuole insegnano come
farlo. Privo di qualunque propulsione meccanica, il pilota sfrutta il più
ecologico dei motori, il sole, e la benzina più economica, quella delle
correnti d’aria ascensionali scaturite dall’irraggiamento del
suolo. Costi
zero e si decolla verso l’azzurro, immersi in queste masse d’aria,
dette
“termiche”, girando in tondo fin dove il fenomeno naturale lo
consente e
poi, grazie all’efficienza del mezzo, ci si sposta sul territorio.
I più bravi percorrono centinaia di chilometri, come nel caso dei record
mondiali in parapendio, quello maschile 478 km e quello femminile 376 km.
Entrambi i record sono stati stabiliti in Brasile da Donizete Baldessar
Lemos e da Nicole Fedele, pilota friulana, o gli oltre 700 in deltaplano,
mezzo con maggior efficienza rispetto al parapendio.
A Palazzago il prossimo 24 maggio si troveranno in tanti con la passione di
visitare il cielo, meteo permettendo; se no tutto rimandato al 31. Lo scorso
anno furono oltre cento, accompagnati da amici, da famiglie, dai bimbi
rimasti in attesa che papà o mamma tornino a terra, una festa senza mire
d’agonismo. Per i piccoli si provvederà ad intrattenerli con giochi, i
grandi approfitteranno delle merende. Chi vuole provare l’ebbrezza del
primo
volo troverà gli istruttori pronti ad accompagnarlo. Tutti gli altri
tenteranno di volare secondo le proprie capacità perché il mondo del volo
non è fatto solo di campioni. Al termine una prova di precisione in
atterraggio, vale a dire posare i piedi dentro un bersaglio. Premi a
sorteggio per coloro che ce la faranno ed un pensiero all’amico Fulvio
Scalvenzi, pilota scomparso che ha raccontato la sua vita nel libro
“In volo
oltre” ed al quale è dedicata la giornata.
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