Teramo e Provincia

Il Mia Casa d’Abruzzo è stata fortemente contraria alla Legge Regionale “vendita” generalizzata delle Case Popolari

Mia Casa d’Abruzzo

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che il Consiglio regionale ha approvato nella seduta del 5 maggio scorso, chiedendo, invece, il ripristino del riscatto graduale e sociale degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica ed ex-GESCAL a favore degli Inquilini e degli Assegnatari abruzzesi che ne hanno diritto, per quanto da essi già versato in contributi GESCAL e canoni di locazione sia allo Stato, sia alle ATER ed ex-IACP della Regione Abruzzo.

Non è certamente responsabilità degli Inquilini se le ATER abruzzesi si trovano in una fase di pre-dissesto e versano in gravi difficoltà economiche e finanziarie, e non era pertanto “giusto” e legittimo che il Consiglio regionale abbia comunque proceduto alla approvazione del Progetto di Legge n. 63 del 2015 presentato dalla Giunta Regionale e firmato, senza averne la “specifica” delega, dall’Assessore Di Matteo.

Il Mia Casa aveva puntualmente avvertito il Consiglio Regionale che sulla medesima materia era già intervenuto il Parlamento e, con un apposito Deecreto Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Governo Renzi, attraverso I Ministri Lupi, Padoan e Lanzetta, chiedendo Consiglio regionale di non procedere alla approvazione del Progetto di Legge, ma di accogliere, invece, con urgenza assoluta, la proposta degli Inquilini per il ripristino del “riscatto graduale e sociale” delle Case Popolari ed ex-GESCAL.

Come tutti sanno, a cominciare dagli Inquilini, la procedura del “riscatto” delle Case Popolari non ha niente a che vedere con una “vendita generalizzata” la quale, con gli attuali criteri collegati alla Legge 560/93, non permette di recuperare e defalcare sia i contributi GESCAL già versati per tanti anni e accantonati presso la Cassa Depositi e Prestiti e sia gli stessi canoni di affitto pagati dal momento della assegnazione e fino all’atto di effettivo riscatto.

Senza le procedure previste dal “riscatto”, pertanto, nessuna famiglia abruzzese, nelle attuali condizioni di crisi e diffuse defficoltà sociali, avrà mai la possibilità e le disponibilità economiche per acquistare la loro attuale abitazione, mentre potrebbero farlo solo se “la Repubblica Italiana”, favorisce l’accesso alla proprietà dell’abitazione attraversi l’uso del “risparmio popolare”, nel rispetto dell’art. 47 della Costituzione e delle Leggi istitutive dell’INA-Casa, della GESCAL, degli ex-IACP e delle ATER Regionali che ne hanno assunto il titolo giuridico ed i relativi “doveri”.

Il Consiglio regionale, accogliendo il suggerimento del Mia Casa, avrebbe devuto “stoppare” il Progetto di Legge tanto calorosamente sostenuto dall’Assessore Di Matteo poiché, in ogni caso, anche se approvata, sarebbe stata “osservata e bloccata” dal Governo, in quanto la “vendita generalizzata”da parte delle ATER sarebbe stata attuata dalla Regione Abruzzo con procedure di alienazione completamente in contrasto con quelli stabiliti dal Decreto dei Ministri delle Infrastrutture, dell’Economia e per gli Affari Regionali: ed è questo che il Governo ha fatto con la pubblicazione e “notifica” del proprio Decreto prima che il Presidente D’Alfonzo potesse procedere alla promulgazione della Legge Regionale.

La Giunta Regionale e l’Assessore Di Matteo non hanno voluto fare un passo indietro e adesso dovranno “inventare” qualche altra “diavoleria legislativa” per sanare i bilanci deficitari ed in pre-dissesto delle ATER, poiché, secondo il Decreto del Governo, i ricavati delle vendite della Case Popolari non potranno essere utilizzati neanche in parte per il risanemento dei deficit e dei debiti, ma solo per la manutenzione e la realizzazione di altri alloggi da assegnare alle famiglie senza casa. E tutto ciò vale anche per le “Case Parcheggio” di proprietà dei Comuni Capoluogo della nostra Regione.

Pio Rapagnà – ex Parlamentare

Roseto degli Abruzzi, 29.5.2015

 

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