L’88^ Adunata Nazionale degli Alpini a L’Aquila reca un bilancio più che positivo. Così tante penne nere non se ne vedevano da molti anni. Nella nostra città e nella memoria di tutti noi hanno lasciato un segno indelebile.
Anche a Paganica, nelle iniziative programmate dal Gruppo Alpini “Mario Rossi” nei tre giorni dell’Adunata (15-16-17 maggio), abbiamo colto risultati molto soddisfacenti. A cominciare dall’accoglienza. Hanno infatti dimorato nei campi organizzati dal COA e in quelli spontanei, come nell’ospitalità offerta nelle abitazioni private, alcune migliaia di Alpini.
Il Gruppo Alpini “Mario Rossi”, coadiuvato per l’occasione dalla locale Sezione dei Volontari Donatori di Sangue e dall’Associazione “La Fenice” di Paganica, ha dato il meglio del suo impegno per poter accogliere degnamente i tanti Alpini presenti, e il programma approntato, ricco di eventi, è stato apprezzato da tutti e molto partecipato.
Particolarmente sentita e commovente, la mattina del sabato 16 maggio, la cerimonia di resa degli onori al Col. Francesco Rossi, Medaglia d’Oro al Valor militare, con la deposizione della corona al sacello, che conserva le sue spoglie, incastonato nella roccia sopra il tunnel adiacente il Santuario d’Appari. Francesco Rossi, paganichese, Colonnello del Piemonte Reale Cavalleria, morì eroicamente combattendo a Cessalto, il 9 novembre 1917, mentre con i suoi uomini ritardava l’avanzata del nemico per proteggere la ritirata verso il Piave del XIII Corpo d’Armata, dopo la rotta di Caporetto.
La manifestazione di onoranze è stata impreziosita dalla presenza di 5 Comandanti di Reggimento, dal Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, da un Drappello di Alpini in armi, da 7 Vessilli Sezionali, da ben 97 gagliardetti in rappresentanza di altrettanti Gruppi Alpini presenti, da 6 Sindaci provenienti dalle province di Treviso e Trento, dalla Fanfara Sezionale di Trento, dal Reparto Salmerie (con 6 muli) di Vittorio Veneto, e con lo sfilamento di almeno un migliaio di Alpini.
Tre i momenti più toccanti: il primo, quando due rocciatori della sezione aquilana, accompagnati dalle note del Silenzio, si sono calati in corda doppia per la deposizione della corona al sacello di Francesco Rossi; il secondo, quando il Cero benedetto sull’Ortigara, recato a dorso di mulo dal Reparto Salmerie di Vittorio Veneto, è stato acceso al Monumento ai Caduti di Paganica, con la resa degli onori; il terzo, quando a chiusura della manifestazione il Col. Massimo Iacobucci, Comandante del 9° Reggimento Alpini “L’Aquila”, ricordando il dono al Reggimento di due sciabole e del Medagliere del Col. Francesco Rossi, ha ringraziato gli ultimi discendenti della famiglia Rossi consegnando il crest del glorioso Reggimento.
Va inoltre sottolineata la bella rassegna di Cori alpini (Merano, Mesulano di Cordignano, Col di Lana, Castel Flavon, Val Tidone) svoltasi nella duecentesca Basilica di San Giustino, che nei due giorni di programmazione ha fatto registrare sempre il tutto esaurito. Anche l’esibizione delle Fanfare presso la Villa Comunale è stata apprezzata, malgrado un paio di forfait causati dal grande traffico con l’inevitabile imbottigliamento al casello di Giulianova. Tuttavia, con l’esibizione dei Goliardika della Sezione di Valdobbiadene, la sera del sabato, e del Complesso “Gli Amici” la domenica, si è raggiunto il massimo di presenze del pubblico.
Assai significative, tra i Gruppi Alpini ospiti sul territorio paganichese, le presenze dei Gruppi di Tarzo (Treviso) e Pinzolo (Trento), gemellati con il Gruppo “Mario Rossi” di Paganica. Un segno della forte amicizia che si è consolidata negli anni, rafforzata dai numerosi gesti di solidarietà ricevuti dopo il terremoto del 2009 dalle due comunità gemellate. Significativo anche l’onore che il Gruppo ha avuto nell’ospitare, in una simpatica e fraterna conviviale, il Comandante delle Truppe Alpine, Generale D. Federico Bonato, alcuni Comandanti di Reggimento, il presidente del COA Luigi Cailotto e il presidente della Sezione Abruzzi dell’ANA Giovanni Natale.
Desidero infine ringraziare quanti hanno lavorato senza risparmio per la migliore riuscita dell’Adunata, negli eventi realizzati a Paganica. Particolarmente chi per numerose giornate è stato impegnato nell’allestimento delle strutture per ospitare ed accogliere al meglio gli alpini e loro familiari nel nostro territorio. Ringrazio l’intera popolazione di Paganica per il calore e la gratitudine che ha saputo esprimere verso i nostri amici Alpini, memore della solidarietà che ci hanno riservato dopo il terremoto del 2009. Affetto e vicinanza che non potremo mai dimenticare, li avremo sempre nel cuore.
“A Paganica gli Alpini ci sono tornati”. Questo è il messaggio che è passato e che resta scolpito nella memoria di tutti noi. Come il gesto di quell’Alpino di 102 anni che, alzatosi dalla carrozzella durante la grande Sfilata dell’Aquila, ha voluto marciare seppure per pochi metri e rendere onore con il suo saluto, al Labaro Nazionale dell’ANA. Questa è l’immagine più commovente, tra le innumerevoli altre, della straordinaria Adunata Nazionale Alpini all’Aquila, che ha visto convenire dall’Italia e dal mondo 350 mila penne nere per scrivere una bella memorabile pagina nella storia della città capoluogo d’Abruzzo.
*Capo Gruppo Alpini Mario Rossi Paganica